Passa ai contenuti principali

TORTA di RISO mia maniera



...che non somiglia a quelle di amiche e parenti, che fanno a gara a chi la fa più ricca; si sa che io come il solito tolgo  ingredienti  di cui si può fare...a meno! Il G. ne ha mangiato subito...ed è stato contento...lui è l'assaggiatore di torte di riso che si fanno nelle nostre famiglie nelle feste annuali, come la festa del patrono, la fiera, nelle riunioni di famiglia fra parenti che si ritrovano...
E' un dolce antico del bolognese, almeno in questa forma, senza il guscio di frolla.






80    g  riso
700  ml  latte e acqua (non si dovrebbe!)
180  g   zucchero
4      uova
1      cucchiaio liquore
50   g  mandorle scottate e pelate
buccia di limone grattugiata e un pezzetto per il riso




Lessare il riso  nel latte con un cucchiaio di zucchero e un pezzetto di scorza di limone, finchè non ha assorbito quasi tutto il latte e lasciare raffreddare.



Macinare non troppo fini le mandorle, aggiungerle con scorza di limone grattugiata al riso e mescolare. Sbattere ma non troppo le uova con il rimanente zucchero e il limone, aggiumgere il riso, mescolare bene e versare in una teglia foderata ben imburrata e cosparsa dii zucchero.



 Cuocere per un'ora abbondante a 180°C
Tagliare a cubi o a rombi!

Commenti

Anonimo ha detto…
Grazie la proverò, in quanto a togliere degli ingredienti, pensa che mio figlio non ci vuole neppure le mandorle! Buona giornata, Francesca
ivana ha detto…
Ciao Francesca, buongiornoo!!!

A dire la verità ho proprio una repulsione per: aromi artificiali, coloranti, spezie esotiche prese sulle bancarelle, penso che non ci sia niente di più antiigienico e "misterioso", quindi niente canditi, niente polveri, vaniglie...ecc!!!
Ieri volevo concludere e ho fatto in fretta, mentre il riso dovrebbe riposare e diventare una pappa...io avevo fretta di concludere, però, anche così è ottima!!!
Buona giornata!!!
Un abbraccio!
Emanuela ha detto…
Ciao Ivana carissima come stai? Vedo con grande gioia che hai pubblicato un altro di quei dolci tradizionali che ricordano tanto la nostra infanzia!! La farò il prima possibile per mangiarne al mattino un cubetto! Ho letto che avevi fretta nel farla, metti il caso che io non ne abbia quanto deve rimanere a riposare il latte col riso?
Intanto un caro saluto!
p.s. ma questo tempo pazzerello fa proprio le bizze!
Emanuela
irene ha detto…
Gustosissima, è una torta che mi dà un sentore di calore umano e amore...l'ho mangiata tampo fa in un guscio di frolla sottilissimo e il riso era immerso in una crema delicatissima...beh in ogni modo STUPENDA!!!
Sei stupenda Ivana, riesci a trasmettere tantissimo di dolcissimo...un bacio enorme!!
ivana ha detto…
Ciao Emanuela!!!!
Grazie!
Un paio d'ore, non deve indurire!
Sono stata ad ortiche e ho fatto un risottino meraviglioso!!!
Sto mettendo a posto!!!

Ciao...speriamo che il tempo tenga!!!!

Buona serata!!!
ivana ha detto…
Cara Irene,
questa è una torta antichissima e nella nostra zona non richiede né creme, né gusci, io ho seguito la mia memoria, nel metodo più campagnolo!

Buona serata anche a te!!!
Traveling Bells ha detto…
Ciao Ivana!

Those rice cakes sound much better than anything I have ever had on this side of the pond. They are dry and tasteless.

It is always fun to see what you are doing. Paperwork going on here. Dull...but dinner out with the girls tonight.

Big hugs...
ivana ha detto…
Thank you, SAndy!

I do no high patisserie, only traditional recipe...or other little things!
have a great night with your girlfriends!!!

See you!!!
Hugs!

xoxoxoxo
Anonimo ha detto…
Carissima, con 80 g di riso ti viene una torta che basta per 4? Con mia sorella stiamo cercando da tempo di ricostruire un dolce di questo tipo che faceva mia nonna, ma ci vengono tutti troppo "spessi" e pesanti e adesso mi fai venire il dubbio che forse ci mettiamo troppo riso...
Dimmi dell'ortica, perché m'interessa: ne cogli solo le cimette, le punte, o tutta la pianta?
Qui nel Bordolese è esplosa una primavera splendida: basta uscire di città e si sentono ondata di profumo di glicini e lillà. Un caro saluto! CHIARA
ivana ha detto…
Cara Chiara!

Ciao!
Sì, occorre poco riso...io ho utilizzato questo perché avevo poco latte, non avevo neppure riso e ho mandato il G. da zia Irma a prenderne un po'!
Insomma, sempre in situazioni estreme...ma non mi arrendo...e il risultato è stato ottimo!
(Malgrado la fretta di finire, perché era di pomeriggio...e si faceva sera!)
Le ortiche...una esperienza bellissima oggi, in una villa padronale di una antica tenuta agricola che confinava con il nostro podere, vi abita un'amica e mi sono fatta "invitare" a raccogliere ortiche. Le ho lessate brevemente per averle domani per fare le tagliatelle verdi di ortiche!
Poi mi sono ricordata del pochino di riso che avevo e ci sono venuti due piatti gustosissimi, risotto con ortica e succo di limone, al posto del vino, brodo leggero di tacchino e odori, che avevo lessato ieri per preparare del tacchino tonnato, insomma, racimolando qua e là, improvvisando, ho avuto una cenetta leggera e saporita!!!
Sto aggiustando le immagini poi metto la mia ricetta improvvisata!!!
A dopo!!!
Un abbraccio!!!
Anonimo ha detto…
Grazie, ho visto il nuovo post. Le foto in particolare sono una meraviglia, sembra disentire l'ombra fresca degli alberi... CHIARA
ivana ha detto…
Grazie Cjiara!

Non sono foto naturalistiche...ma proprio viste con l'occhio appannato, anziano, ma ancora curioso della natura!!!

Buona serata...oggi ho avuto una giornata intensa...ora vado a una conferenza...di cui parlerò!!!

Ciao...un abbraccio!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di