Passa ai contenuti principali

PARMA...cartoline dal Duomo e Battistero

















Parma cartoline

Un mercoledì, un incontro ravvicinato con il Correggio alla Galleria, un riempirsi gli occhi di un'armonia indicibile...che non riesco a esprimere. Per fortuna che ho parecchio materiale, catalogo, testi, immagini salvate, e spero di gioire per sempre di questi momenti

Dal Palazzo della Pilotta siamo uscite verso le quindici! Affamate, e pure infreddolite, ci siamo infilate in un forno aperto ad orario continuato e ci siamo fatte scaldare un bel trancio di sfoglia ripiena alle verdure...proprio ottima!

Avevo fretta di imboccare la via per il Duomo!

Platea Ecclesia Maioris è quella piazza medievale straordinaria circondata da tre capolavori artistici del Transromanico, la Cattedrale di Maria Assunta, Il Battistero e il Palazzo del Vescovado.

Io credo di avere sempre delle emozioni e impressioni molto forti solo a trovarmi davanti agli occhi monumenti, edifici, muri che sono lì da secoli, pieni di storia e di bellezza!
Non sono più me stessa: mi sposto freneticamente da un angolo all'altro, cerco scorci, o particolari, mi allontano poi mi avvicino, seguo un pensiero, ma anche un sentimento....e perdo la cognizione del presente....anzi mi perdo per davvero!
E così, in solitario, mi dedico solo all'ammirazione, pescando negli archivi della memoria le superstiti nozioni, riconfermando visivamente certe impressioni, rivivendo una specie di rapporto quasi fisico con il passato e...fotografando!

Parma è indicibilmente affascinante, ma perché mi addentro, di volta in volta nello spirito della città, ad ogni visita...come se incontrassi un amico, di cui sempre più apprezzo la affidabilità, la bontà!

Cartoline rubate in un pomeriggio di foschia padana, abbastanza clemente!

Commenti

Anonimo ha detto…
il fascino incomincia con quello straordinario marmo rosa
( visto che ci siamo andate a pochi giorni di distanza)
ivana ha detto…
Ciao Biblio!
Sì, quel marmo rosa, imperituro (che poi finì e completarono più avanti!) che ti illude sul tempo, eppure tanti secoli ha su di sé!
La teoria di bassorilievi e di architettura dell'Antelami sono il completamento in gloria, diciamo così, dell'arte dal Wiligelmo del Duomo di Modena, o dalla sua scuola a Nonantola e tratto d'unione con il Gotico!
Non ho fotografato, per tutta la folla che sostava davanti, la Deposizione di Antelami, nel transetto del Duomo di Parma, dove già respiri l'enfasi verso l'alto dell'arte Gotica.
Grazie, ciao!
Ho postato di fretta stamattina, senza didascalie!
Le cose che mi emozionano oltre la norma, mi giacciono dentro e non mi viene facile esternarle!
Anonimo ha detto…
la Deposizione dell'Antelami l'ho fotografata ben io, e con la digitale reflex sono riuscita a farla con la sola illuminazione naturale, o meglio senza flash. Però avrebbe bisogno di una "lavata" anche quella.
A me l'Antelami piace più di Wiligelmo, per l'eleganza delle sue figure.
ivana ha detto…
Sì, piace di più perché è più evoluto, un cento anni, soprattutto con le esperienze europee di questo stile, rendono più leggibile e gradevole il tutto!
Poi la forza dell'Antelami è, a mio parere, la sua capacità architettonica, la sua opera è molto armoniosa perché si sposa egregiamente e vicendevolmente con la struttura in sé.
Grazie!
thank you for showing us parma as that is one place we never got to see! how romantic it is...

i have much to do and no energy today!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Dear Bee,
take more time! Rest a bit, and look at lovely things!
You are always strong and fun...a little defeiance is normal!
Un abbraccio!!!!
smiles!
xoxoxoxox
Nanette ha detto…
I want to go!!
ivana ha detto…
Ciao Nanette!
Perhaps it will be possible, in the future!!!!
Parma is a very beautiful and interesting town!

Thanks for visiting!
Un abbraccio!
ivana

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.