(Nel mentre si preparava a sostenere la libera docenza in antropologia la studiosa pubblicò due scritti, entrambi nel 1903, relativi al contributo dell’antropologia alla pedagogia: l’uno dal titolo L’antropologia pedagogica e l’altro intitolato La teoria lombrosiana e l’educazione morale. Ambedue gli scritti segnano un momento importante nell’itinerario intellettuale di Montessori in quanto dall’antropologia come studio finalizzato alla conoscenza delle forme di degenerazione si sviluppa, anche attraverso l’antropologia pedagogica, la richiesta per il rinnovamento della pedagogia normale e dei suoi metodi educativi ed inizia a farsi strada il tema della pedagogia scientifica insieme a quello della formazione dell’“uomo nuovo”.
M. Montessori, La teoria lombrosiana e l’educazione morale, in «Rivista d’Italia», a. VI, vol. II, 1903, pp. 326-331. Si tratta della prolusione di Montessori al corso di antropologia pedagogica del quale era stata incaricata nel 1903 quando partecipò al secondo corso di pedagogia scientifica tenuto da Pizzoli a Crevalcore. Ugo Pizzoli organizzava nel suo Laboratorio di Pedagogia Scientifica corsi in cui impartiva agli insegnanti lezioni teorico-pratiche riguardanti lo studio sperimentale del fanciullo. La pedagogia scientifica del Pizzoli era diretta allo studio clinico dell’educando, condotto in laboratorio attraverso test atti a definire la fisionomia psichica e le disposizioni mentali dei bambini. Il primo corso di pedagogia scientifica aveva avuto il patronato dell’Associazione Pedagogica Nazionale e di Tamburini. Sergi, sostenitore dell’attività di Pizzoli, aveva presieduto agli esami finali auspicando che i professori di pedagogia delle scuole normali trascorressero durante le vacanze estive un mese presso l’istituto di Crevalcore per conoscere i metodi pratici della psicologia sperimentale (G. Sergi, Relazione al Ministero della P. I. sul Corso di Pedagogia emendativa tenuto a Crevalcore nell’agosto-settembre del R. Commissario Prof. Giuseppe Sergi, in G. Mucciarelli [a cura di], Giuseppe Sergi nella storia della psicologia e dell’antropologia in Italia, Bologna, Pitagora Editrice, 1987, pp. 179-181)
Questo è il brano che accompagna le due foto di gruppo! Prendo subito atto della rarità, almeno per me, che vivo ormai lontana da questi temi di scuola ed educazione!
Mi si apre un mondo nascosto, che pure fa parte della vita, anche se passata, di Crevalcore.
Percorro la via Paltrinieri e trovo subito il palazzo che era appartenuto ai Pizzoli, che poi era passato ai discendenti, quindi a un nuovo acquirente che ne ha ristrutturato ambienti interni, pavimenti. Penso siano rimasti solo pochi fregi a pareti e soffitti.
Interessante leggere stralci di biografia di questi due personaggi: una ragazzina, nata ad Ancona nel 1870, che precorre i tempi, a tredici anni frequenta un istituto tecnico maschile, poi si iscrive a medicina e si laurea, prima donna medico in Italia, credo!
Pizzoli nasce nel 1863 a Piacenza, dove si trovava la famiglia, che proveniva dal Bolognese, studierà a Bologna e si laurea pure lui in medicina, nel 1888.
Sono due personaggi che seguono un percorso di vita e di studio molto impegnato e soprattutto sempre desiderosi di ampliare le loro conoscenze, abbracciando altre esperienze scientifiche e filosofiche, in un periodo in cui nella scuola avvengono dei rivolgimenti importanti, anzi loro stessi saranno propositori di cambiamenti e di esperienze in contrasto con la didattica imperante.
Pizzoli ha un grande talento per la costruzione di attrezzi e strumenti che l'aiutano nelle sue ricerche psicopedagogiche, in parte seguendo le teorie lombrosiane, mettendo in pratica misurazioni, esperimenti che presto attirano l'attenzione del ministero dell'educazione. A Roma si seguono proprio allora le nuove teorie pedagogiche, in parallelo con movimenti europei. E' la Montessori, ancora giovane, a dedicare il suo interesse ai bambini della Roma povera, a voler completare anche degli studi filosofici, a capire che la pedagogia deve avere una valenza scientifica.
Pizzoli, medico condotto, ma anche delegato scolastico, ha a che fare sia con l'ospedale, la scuola e lo sport, ha una mente e una volontà indomite, ha delle doti pratiche e organizzative, crea il Laboratorio di Pedagogia Scientifica, scrive numerosi studi, fonda riviste, e prepara il Corso di Pedagogia Scientifica: il primo si svolge in un fabbricato basso e angusto, nell'agosto 1902, a Crevalcore appunto, cui partecipano insegnanti e studiosi da tutt'Italia; il secondo Corso si svolge nell'agosto del 1903 e a questo interviene anche Montessori, che già ha i suoi concetti sulla nuova educazione, che la condurranno ad aprire a Roma, nel 1906, la prima scuola per ragazzi disadattati.
Pizzoli continuerà il suo Laboratorio a Milano dal 1904 al 1907, quindi avrà esperienze anche all'estero, dove insegnerà le sue metodiche, esporterà i suoi strumenti per la valutazione delle capacità psichiche e intellettive dei ragazzi.
Pizzoli insegnerà Pedagogia all'Università di Modena e sarà pure chiamato alla fondazione dell'Istituto Tecnico "F. Corni" di Modena, dove resterà per alcuni anni, fin quando la sua metodologia rimase valida nell'ambito dell'insegnamento interno, mentre ormai la nascente Industria della Provincia di Modena aveva bisogno di tecnici per uno sviluppo sempre più importante, e l' l'Istituto Corni doveva preparare questi tecnici.
Pizzoli muore a Bologna nel 1934.
Commenti
smiles, bee
xoxoxoxoxxoxo
Montessori was a wonderful Wife!
Her experience has given much to the Umanity!
Pizzoli was also a great supporter for the new ideas in the Education.
Have a great tuesday.
Un abbraccio
xoxoxoxo
mi occupo da un pò di tempo di Pizzoli e della pedagogia scientifica. Come posso contattarla per un confronto sull'argomento?
Viviana