Passa ai contenuti principali

PAPAZEIN, PAPAZZINI .... antico cibo di farina di castagne


Papazèn come ricordo che fossero ai miei tempi, più di mezzo secolo fa...quando la castagna e i suoi derivati erano abbastanza conosciuti e utilizzati in cucina..
Oggi non si fanno più queste cose in casa, ma si possono trovare alle sagre o nelle feste, soprattutto autunnali-invernali, per l'iniziativa di vecchi volontari in vena di nostalgia, ma anche per la curiosità di giovani, che provano interesse per i cibi e le preparazioni del passato.


Spesso rimango un po' sconcertata dalle realizzazioni che vedo sui tavoli delle sagre, perché non sempre corrispondono alle forme, ai sapori di un tempo.
Comprensibile, perché nel lungo lasso di tempo di abbandono di queste usanze, se ne sono perse le connotazioni.


Esisteva sempre la versione dei poveri accanto alla versione dei ricchi, di moltissime preparazioni.
In ricettari o meglio cucinari antichi c'era sempre questa distinzione, ad es.
pancotto dei poveri e pancotto dei ricchi,
quaresima dei poveri, quaresima dei ricchi,
tortelli dei poveri, tortelli dei ricchi (raviole dolci delle nostre parti, con ripieno differenziato) .












Una cosa semplicissima...i papazèn dei poveri:


Farina di castagne e acqua
Un pizzico di sale.


Preparare una crema semiliquida, friggere in olio (strutto) bollente, facendo cadere una cucchiaiata di crema, che subito si allarga a frittella quasi rotonda.
 Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

good morning lovely ivana! i have never heard of this either. very interesting. today we go vote! and see chuck for dinner tonight! i hope you have a wonderful day!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxo
Nona Picia ha detto…
Ciao, si può provare a farli dolci?
ciao ciao
Anonimo ha detto…
Ciao Ivana carissima, Franco desidera sapere come fai a fare quelle belle frittelle tonde, a lui vengono dei tortelli stortignaccoli. Grazie.

Dida
ivana ha detto…
Ciao Bee,
i'm glad you see Chuck for dinner, so you have an important sunday.
I'll follow the elections live on TV on tuesday!
Sweet Chestnut is only in Europe, and in my region we have a great quality!

Ciaooo!!!!!

smiles
xoxoxoxo
ivana ha detto…
Carissima Nona,
ma con le castagne sono sempre dolci!!!! Anche senza mettere zucchero!
Infatti sono anche nel ripieno dei dolci di natale!
Qui siamo circondati da colli pieni di castagne, molti vanno di domenica a fare le raccolte da amici, che abbiano dei castagneti!

Usano da voi le caldarroste?
Qui si fanno già adesso!

Ciaoo!!!!
ivana ha detto…
Carissima Dida,
mica ci ero arrivata subito!!! Le ricordavo così, piatte, non troppo spesse e buone sia caldissime che anche fredde.
Si fa la pastella come per le crespelle, con appena un po' di sale (certuni mettono anche bicarbonato, ma vengono porose!) poi nella padella non ci vuole molto grasso, perché non devono nuotare!
Si aggiusta la pastella cuocendo, non ti so dire esattamente le quantità!
Mia cognata le ha fatte, ma gonfie, ma allora sono un'altra cosa, almeno da come le ricordo io, e come si facevano in casa mia!!!

Ciao cara...saluti in famiglia e stammi bene!!!!
Un abbraccio!!!
Anonimo ha detto…
perbacco, le caldarroste ci sono anche qua, soprattutto per strada. io le ricordo ai due angoli dlela scuola, c'erano i turni anche pomeridiani e al pomeriggio uscendo da scuola la mamma mi comprava un cartoccino con 5 castagne. La nonna non le faceva in casa, ma aveva fatto un cestellino ricoperto di flanella, con un pannicello di flanella pure, che serviva per tenerle in caldo fino ad ora di cena dopo comprate per strada. Oggi con un'amica: marmellata di marroni, un paio di meeringhette e su panna montata, quella montata a casa sul momento. Ai Santi e ai Morti qua si mangiano le fave dei morti , dolci di mandorle, bianchi, rosa e marron.
Qua la distinzione fra cibi per ricchi e per poveri è spesso espressa come Dolce di guerra ( quello più economico)
ivana ha detto…
Ciao Biblio!
Io invece sto preparando la padella forata, per le prossime che compro domenica alla festa di San MArtino a Bomporto!!!
Oppure le metto al forno...un tempo si mangiavano spesso le baloge, ovvero la castagna da lessare, quella scura e piatta, perché accoppiate nel riccio.Si bollivano in acqua salata e alloro, poi si tenevano al caldo e si mangiavano durante le tombolate che si facevano nelle serate invernali, Si rompevano coi denti e si faceva uscire la pasta bianca schiacciando con le dita...ora le mangiamo di rado, e uso il cucchiaino!!!!
Poi le caldarroste o marroni, si cuocevano alla festa e...si contavano, allora, con le famiglie numerose!!!!
Io compro spesso anche la crema di marroni, quella specie di marmellata, che uso al posto delle castagne secche, così care e introvabili! Per non parlare dei marroni al liquore!
Domani faccio le tagliatelle con anche farina di castagne, ne patisco la voglia, e mi pregusto già un bel ragù sfizioso, a contrasto!!!

Buona serata!
Anonimo ha detto…
la castagne lesse la facevamo anche noi, e le faccio ancora a volte, magari accelerando con la pentola a pressione.
lo sai che si trovano caldarroste surgelate? 2 minuti di microonde, e sono "quasi " come le vere. Un po' più morbide, perchè il microonde un po' le lessa, mentre sono arrostite quasi a puntino.
ivana ha detto…
Ma davvero?
Noi invece pensiamo di metterle in freezer, non so ancora se crude o già arrostite!!!
In genere le compriamo fresche e solo di stagione, o anche qualche amico ce le porta!

Ora metto qualche foto dei muscolosi montanari di Zocca, che tutti gli anni compaiono sulle nostre piazze con il loro maxi padellone e i ciocchi ardenti sotto!!!!!

Ciaoo!!!!
Byte64 ha detto…
Ciao Ivana,
ho scoperto per caso questa pagina e sono rimasto colpito dal fatto che per i bolognesi i papazeen siano le frittelle, mentre per i mantovani, sono queste robe qui.

Ciao e a presto!
Flavio (Tlaz)
ivana ha detto…
Ciao Flavio...

sì, ho appena letto da te...ora dipende dalla memoria personale e famigliare, ma quelli che vedi sono esclusivi di una memoria e di una specifica zona limitata, non sono affatto frittelle, almeno le mie, perché sono solo morbide, non porose...io le ho realizzate nella stessa maniera di 60 anni fa della mia famiglia. Da allora però ne son cambiate di cose.
Ma ci sentiremo...ora è tardissimo e domattina mi alzo presto, come il solito..
Grazie, mi ha fatto molto piacere, ti vengo a trovare nel blog con più calma!!!!

Complimenti!!!
ivana
Byte64 ha detto…
Grazie Ivana, complimenti a te che scrivi con una frequenza pazzesca!

Che curioso, bisognera' mettersi d'accordo sulla nomenclatura, per me quelle sono frittelle e mia madre le faceva proprio come te, magari aggiungendo un po' di uvetta se l'aveva.

Ho giusto mezzo chilo di farina di castagne e mi sa che la trasformero' in papazeen bulgnais :-)

ciao
ivana ha detto…
Ciao di nuovo!
Le nomenclature tradizionali sono quelle, con davvero dele comiche discordanze intercomunali, interprovinciali e figurarsi interregionali!!!
Per frittella si intende qualcosa di più ricco, a base di farina, uova, formaggio per il salato, o farina, riso, zucchero e rispettivamente spezie per insaporirle e connotarle!!!
Bene...a risentirci, piacere di colloquiare con te!!!!

smiles!
nonna ivana

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di