Passa ai contenuti principali

LINGUA VITELLONE, in SALSA VERDE SEMPLICE

Ecco la lingua, servita con la salsa verde semplice fredda e la salsa del suocero piccante calda ( a piacere si poteva servire la lingua fredda o calda...io l'ho servita calda da secondo piatto!)



Un bel pezzo di lingua di vitellone, circa 800 g, della parte posteriore, lessarla per due ore circa in acqua salata, con 1 cipolla, 1 carota, sedano, gocce di limone. Dopo cotta togliere gli eventuali resti della patina ruvida della lingua, levarla dal brodo e farla raffreddare. Ho gettato il brodo di cottura!




Ancora festa in famiglia: passiamo alla salsa che mi è stata richiesta dai figli, che più semplice non si può!
Nessuna spezia, nè capperi, né acciuga.....



ma solo: prezzemolo, mollica di pane bianco, un albume sodo, aceto di vino rosso di casa, olio extra vergine d'oliva, sale.



Tritare con la moulinette manuale il prezzemolo.
Mettere la mollica nella tazza con l'aceto, poi sgocciolarla e schiacciarla con l'albume tritato con una forchetta, salare e versare l'olio, mescolando bene. Deve coprire a filo la superficie-
L'ho preparata appositamente per la lingua lessata.

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

this looks delicious! what do you serve it with? it is a condiment? like my chow chow???

have a lovely day my friend!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Ciao dear Bee!!!
Here i am...tired but happy!!!
Compliments for the new photo!
I add photos of the "tongue with green sauce"
I see you later (dishwashing!!!)

Ciaoooo!!!
Un abbraccio!!!!
Anonimo ha detto…
Buon giorno my friend Ivana. Rest a little and let someone other than you work. The food once again is magnifico. Ciao Ivana.

Paul
ivana ha detto…
Buongiorno to you!
Here is just dark, it rains, it's cold, the Sunday is finita!!!!
In my mind are German-English-Italian all mixed!!!
Sorry..
till later!!!
I had an ask for you!!!!
ciao!!
Anonimo ha detto…
lingua lessa e salsa verde.. mi ricordavano i pranzi che facevano i miei, a me non piacciono i bolliti, per cui sono spariti dal repertorio di casa mia. Oggi pranzo con un'amica; ravioli ( comprati9 con sughetto di fettine di pollo arroste con speck, radicchio rosso alla piastra e il mio dolce di cioccolata. Era in dose abbondante, glie l'ho lasciato quasi tutto che si godesse un po' di dolcezza i prossimi giorni.
ivana ha detto…
Ciao Biblio!
Anch'io non faccio più il lesso, preferiamo altre carni o pesce!
Ma Mauro mi aveva chiesto la lingua e quindi...
Il tuo dolce di cioccolata? Dove lo trovo? Un semifreddo o un dolce al forno?
Bene indagherò!!!
Sto leggendo il resoconto di Elena dalla Terra del Fuoco e dalla Patagonia...stupendo!!!
Qui piove a dirotto da ore, se fosse tutta neve saremmo già a un metro!!!
Grazie della visita e
Buona notte!!!
tongue? tongue??? sigh... none for me please! ha ha ha

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxox
ivana ha detto…
Ah...ah..
you need no tongue!!!!!

Ciao dear Bee!
Buon Giorno
Buona Settimana!!!!
I must go!!!

Un abbraccio!
smiles
MANUELA ha detto…
Buonissima la lingua, anche io gli ho appena dedicato un post.
Un abbraccio e buona settimana
ivana ha detto…
Ciao Manuela

Grazie...ho visto la lingua ai piselli, a me la richiedono solo così e solo di vitellone...altrimenti proverei!
Ciaoooooo!!!
Barbara ha detto…
Ciao, passavo qui per caso e mi sono imbattuta nel tuo bellissimo blog, pieno di belle foto e ricette gustose!
Da una nonna bolognese non si può altro che imparare... tornerò a trovarti!
Complimenti!!!
ivana ha detto…
Grazie Barbara,

troppo buona, mica sono cuoca io!!!
Ma la tua cucina felice è ottima...

Ciao!!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.