Mi incanto e sogno davanti a questi paesaggi tanto lontani e irraggiungibili per me!
Leggo le parole di Elena...e un pochino di Patagonia la gusto anch'io!!!
Per andare in bus verso nord da El Calafate avevamo due possibilità: tornare a sud e da lì salire lungo la costa est dell'Argentina, percorrendo una strada molto più sicura e veloce, oppure andare direttamente a nord, raggiungendo Los Antiguos sulla mitica RUTA 40, un percorso di 600km (di cui solo 200 asfaltati) che collega il nord al sud della Patagonia costeggiando le Ande.
Senza pensarci. Ruta 40!!
""""......Da El Calafate il cammino è fin da subito incredibile, perchè guidare per questa strada consiste nel seguire le traiettorie tracciate sui sassi da altri veicoli. Non essendoci una vera strada, però, non si corre neanche il rischio di andare fuori strada, al massimo si possono tracciare nuovi percorsi.
La Ruta 40 si percorre di giorno, quando è piu' sicuro e quando le 12 ore di viaggio solo fino a Los Antiguos ti permettono di far viaggiare la mente e lo sguardo sul paesaggio intorno. La strada si appoggia su una piana di terra secca tra colline e montagne di roccia marrone, mentre piu' ad ovest si vedono i ghiacciai delle Ande.
Ore di questo. Tempo trascorso a scorgere i cambiamenti di un paesaggio che, pur nella sua monotonia, non ti annoia ma ti entusiasma.
Il cielo ha colori vivissimi, accesi e caldi in contrasto con il marrone grigio della terra mista a roccia.
Credo di non essermi ancora abituata all'idea di essere davvero qui, di averlo fatto, di esserci arrivata.
Cio' che mi colpisce, ancora di piu' della bellezza del paesaggio (posti di una bellezza unica ce ne sono altri, e ho avuto la fortuna di vederne alcuni), è la sua grandezza sterminata, il fatto che si ripeta incessantemente per centinaia di chilometri e la consapevolezza che, oltre al mio limite visivo, ci sia ancora tanta grandezza.
Anche in questa steppa ci sono forme di vita curiose: ci hanno attraversato la strada alcuni guamacos (cercate voi cosa sono), poi mucche e cavalli allo stato brado, una specie di struzzi e un armadillo, che ci hanno sorpreso quasi di piu' che i pinguini al polo.
Per ore sulla Ruta non si incontra nessuno, da qui non passano camion, e le pochissime auto sono di indigeni o turisti impavidi (abbiamo visto anche due ciclisti solitari, mitici!). Ma quando capita di incrociare qualcuno sul cammino ci si scambia saluti calorosi e grandi sorrisi, come quelli tra i nostri autisti, e gli operai che lavorano in strada, perchè ognuno di loro conosce la fatica di trovarsi, per lavoro, sulla Ruta 40.
Viaggiamo ascoltando nell'mp3 Manu Chao e Into the Wild Soundtrack, con i nostri zaini di meno di 7kg per 4 mesi, le nostre risate ed i dreads di Jelena che le stanno sempre piu' dritti sulla testa! Non ci serve altro.
Per noi la Patagonia è questa, è la Ruta 40. E ...... alle escursioni a pagamento e ai voli interni.
Dopo una notte a Los Antiguos, paesello sul confine con in Cile, stamattina abbiamo deciso di proseguire verso nord dalla parte cilena. Quando eravamo pronte per camminare i 18km fino a Chile Chico, il primo villaggio oltre confine, un signore si è offerto di darci un passaggio.. così eccoci in Cile!
Chile Chico è un pueblo (mi piace molto che in spagnolo la parola paese, villaggio, corrisponda a popolo, pueblo appunto) piccolo ma grazioso, si nota già la differenza con l'Argentina, qui si respira un'aria piu' rustica e vera. Il paese si stende sull'enorme Lago Buenos Aires, ed è un posto tranquillo, sonnecchiante, dove al supermercato ti danno il resto in caramelle se non hanno abbastanza spiccioli, e dove in molte case la porta di ingresso si lascia aperta.
Abbiamo trovato un ostello carinissimo, con i muri colorati e la cucina comune. e già pensiamo di stare qui un paio di giorni (stasera poi abbiamo un concerto di musica andina), prima di costeggiare il lago per andare verso nord, avventurandoci in un'altra mitica strada: la Carretera Austral.
Le foto di oggi sono tutte della Ruta 40, nell'ultima potete vedere dove siamo io ed Jelena adesso!
Leggo le parole di Elena...e un pochino di Patagonia la gusto anch'io!!!
Per andare in bus verso nord da El Calafate avevamo due possibilità: tornare a sud e da lì salire lungo la costa est dell'Argentina, percorrendo una strada molto più sicura e veloce, oppure andare direttamente a nord, raggiungendo Los Antiguos sulla mitica RUTA 40, un percorso di 600km (di cui solo 200 asfaltati) che collega il nord al sud della Patagonia costeggiando le Ande.
Senza pensarci. Ruta 40!!
""""......Da El Calafate il cammino è fin da subito incredibile, perchè guidare per questa strada consiste nel seguire le traiettorie tracciate sui sassi da altri veicoli. Non essendoci una vera strada, però, non si corre neanche il rischio di andare fuori strada, al massimo si possono tracciare nuovi percorsi.
La Ruta 40 si percorre di giorno, quando è piu' sicuro e quando le 12 ore di viaggio solo fino a Los Antiguos ti permettono di far viaggiare la mente e lo sguardo sul paesaggio intorno. La strada si appoggia su una piana di terra secca tra colline e montagne di roccia marrone, mentre piu' ad ovest si vedono i ghiacciai delle Ande.
Ore di questo. Tempo trascorso a scorgere i cambiamenti di un paesaggio che, pur nella sua monotonia, non ti annoia ma ti entusiasma.
Il cielo ha colori vivissimi, accesi e caldi in contrasto con il marrone grigio della terra mista a roccia.
Credo di non essermi ancora abituata all'idea di essere davvero qui, di averlo fatto, di esserci arrivata.
Cio' che mi colpisce, ancora di piu' della bellezza del paesaggio (posti di una bellezza unica ce ne sono altri, e ho avuto la fortuna di vederne alcuni), è la sua grandezza sterminata, il fatto che si ripeta incessantemente per centinaia di chilometri e la consapevolezza che, oltre al mio limite visivo, ci sia ancora tanta grandezza.
Anche in questa steppa ci sono forme di vita curiose: ci hanno attraversato la strada alcuni guamacos (cercate voi cosa sono), poi mucche e cavalli allo stato brado, una specie di struzzi e un armadillo, che ci hanno sorpreso quasi di piu' che i pinguini al polo.
Per ore sulla Ruta non si incontra nessuno, da qui non passano camion, e le pochissime auto sono di indigeni o turisti impavidi (abbiamo visto anche due ciclisti solitari, mitici!). Ma quando capita di incrociare qualcuno sul cammino ci si scambia saluti calorosi e grandi sorrisi, come quelli tra i nostri autisti, e gli operai che lavorano in strada, perchè ognuno di loro conosce la fatica di trovarsi, per lavoro, sulla Ruta 40.
Viaggiamo ascoltando nell'mp3 Manu Chao e Into the Wild Soundtrack, con i nostri zaini di meno di 7kg per 4 mesi, le nostre risate ed i dreads di Jelena che le stanno sempre piu' dritti sulla testa! Non ci serve altro.
Per noi la Patagonia è questa, è la Ruta 40. E ...... alle escursioni a pagamento e ai voli interni.
Dopo una notte a Los Antiguos, paesello sul confine con in Cile, stamattina abbiamo deciso di proseguire verso nord dalla parte cilena. Quando eravamo pronte per camminare i 18km fino a Chile Chico, il primo villaggio oltre confine, un signore si è offerto di darci un passaggio.. così eccoci in Cile!
Chile Chico è un pueblo (mi piace molto che in spagnolo la parola paese, villaggio, corrisponda a popolo, pueblo appunto) piccolo ma grazioso, si nota già la differenza con l'Argentina, qui si respira un'aria piu' rustica e vera. Il paese si stende sull'enorme Lago Buenos Aires, ed è un posto tranquillo, sonnecchiante, dove al supermercato ti danno il resto in caramelle se non hanno abbastanza spiccioli, e dove in molte case la porta di ingresso si lascia aperta.
Abbiamo trovato un ostello carinissimo, con i muri colorati e la cucina comune. e già pensiamo di stare qui un paio di giorni (stasera poi abbiamo un concerto di musica andina), prima di costeggiare il lago per andare verso nord, avventurandoci in un'altra mitica strada: la Carretera Austral.
Le foto di oggi sono tutte della Ruta 40, nell'ultima potete vedere dove siamo io ed Jelena adesso!
Commenti
Ciao ciao
Solo che i miei sono percorsi...cerebrali, mica con le gambe...quelle di Elena sono d'acciaio, con tutti i km a piedi che fanno e il trecking...roba da spericolati!!!
Va be' la scrittura forse...in questo sì..anzi devo fare una piccola ricerca...chissà se un tale omonimo del settecento sempre citato nelle note storiche locali, come fonte di cronaca del suo tempo, che non sia davvero un mio, nostro di Elena, antenato!
Altrimenti non so da dove esce 'sta loggorreicità(si dice?)!!!
Ciaooo!!!
se ti riferisci a questo post, qui siamo tra la patagonia argentina e la cilena...ma non ho ancora postato il reportage di Usuhaia e della baia beagle, lo farò oggi!
Grazie, ciaoo!!!
Buon sabato!