Passa ai contenuti principali

PIZZELLE o FERRATELLE ...Abruzzo-Canada!!!!








Pizzelle e ferratelle...Abruzzo-Canada!


Devo confessare che il nome Pitzel non mi diceva molto, semmai avevo pensato si trattasse di brezel o pretzel, che poi sono diffusi anche nelle Americhe!
Così attraverso un cibo tipico abruzzese ho conosciuto virtualmente una gentile signora canadese, che di primo mattino cucina nella sua piastra elettrica dozzine di pizzelle per la colazione!!!
Sono parecchio curiosa, e forse anche sentimentale, da legare fatti e conoscenze puramente culinari, a percorsi umani, civili, sociali.
Gli zuccherini tipici bolognesi hanno lanciato un ponte virtuale fra me e Paola, di Vancouver e in questi giorni un wafer leggero, come ricamato nella bionda luce del mattino, mi collega alla meravigliosa signora Sundina, 81 anni orgogliosissimi, intenta a cucinare il cibo del suo ricordo! Quindi trascrivo qui la sua ricetta, di cui mi fido ciecamente, anche se mai le ho mangiate, né conosciute nella terra abruzzese, dove questo piccolo curioso dolce è carico di storia.
Ho curiosato nei testi di cucina, in Internet e anche dalla mia vicina Daniela, il cui padre è in parte abruzzese, per avere informazioni su questa usanza antichissima, legata al matrimonio, che poi ha perduto le sue connotazioni simboliche.
Penso che sia più facile trovare all'estero una tradizione culinaria ben conservata, proprio perché il cibo, in questo modo, è il legame più genuino con le proprie radici. Ci saranno ancora altre signore Sundina che nelle loro case lontane dall'Italia, mantengono viva un'identità inalienabile...finché loro vorranno!


Ricetta della signora Sundina:


6 uova
12 cucchiai di zucchero
12 cucchiai di olio
1 cucchiaino di estratto di anice (non esagerare, perché il suo sapore è abbastanza forte!)
2 cucchiaini di lievito in polvere.
Farina fino a raggiungere un impasto di media consistenza, che non corre :
1 tazza e mezzo di farina, più o meno, (per la misura si trovano quei misurini in plastica o con la caraffa con le misure americane (vedi lidl!)


Aggiungere olio se si vede che l'impasto è molle, perché la parte grassa è quella che rende croccante la cialda.
Preriscaldare lo stampo elettrico, se non si ha il ferro originale in alluminio pressofuso, ungerlo con olio in tutti gli incavi del disegno.
Posare un cucchiaio dell'impasto al centro del disegno e chiudere il coperchio. Togliere le cialde dopo circa 12-15 secondi e posarli ad asciugare.
Ce ne vengono circa 12 per uovo!




Ho chiesto il permesso al sig Paul di utilizzare le sue foto per testimoniare questo incontro virtuale, grazie infinite!!!!
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Anonimo ha detto…
Beautiful blog Ivana. I'm so proud of seeing my mother in it. Did I tell you she is 81 and still going well. I'm going to see this morning and I'm going to show your blog to her. Grazie my friend.

Paul
ivana ha detto…
I thank you!
The photos of your mother had moved me so much!!!!
Will you kiss her from me?
Thanks!!!!
isn't the internet amazing? paul, you, and i, all never seeing each other and yet friends now! (tits!)

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxo
ivana ha detto…
Ciao dear Bee!!!

Virtual friendship is important...we can know other habitudes, other lifestyles, feelings, memories...it's amazing and interesting!!!
For me it's a great exersice for life, language and cultural knowledge!

Thank for coming!
I've got notice that the box arrived, tomorrow i go to the postoffice!!!!
Thank so much!
Un abbraccio!!!!
smiles
Anonimo ha detto…
ciao Ivana è una bella sorpresa trovare sul tuo blog le ferratelle abruzzesi... Sono ancora dolci che si fanno in occasione dei matrimoni,battesimi e ricorrenze importanti. Sono anche dolci che si preparano per Natale: vanno farciti e doppiati due a due con la nostra marmellata di uva con l'aggiunta di noci tritate scorsa di arance e cacao, oppure miele e mandorle macinate,quest'ultima è una ricetta piu antica, invece ora i piu giovani le gradiscono con la nutella.Hai ragione quando dici che è piu facile trovare all'estero le nostre ricette tradizionali ben conservate, perchè è proprio il cibo che li tiene legati alla loro terra
Sai come è il nome del loro paese di origine? Ora per le feste io le preparo e poi le posto, sai ho un ferro proprio di alluminio pressofuso da 32 anni da quando mi sono sposata..mi fa sempre piacere passare da te, a presto Tittina
oh good! finally!!! they told me five days and it is much longer!

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxo
Anonimo ha detto…
Thanks Ivana once again for showing the Pizzeles. I showed your blog to my mother and she was so excited to see her photos along side of your picture. The first thing she said to me was maybe some of her cousins would see your blog and see her picture. By the way Ivana, her name is Sundina. Thank again for being so nice Ciao.

Paul
ivana ha detto…
Ciao Tittina,
fa piacere anche a me leggerti!
Sì tutte le informazioni che mi dai le ho già viste, come è mia abitudine cerco sempre di documentarmi, ma non essendo un prodotto della mia regione ho passato questa ricetta che mi ha commosso, soprattutto perché ricerco nel mondo affinità culinarie, e, in questo caso, le tradizioni degli emigrati...mi aveva commosso:
Guardando in molti siti canadesi sono rimasta sorpresa di quanto siano note, e quanti siano gli attrezzi in vendita!!!
Da notare che anche un Italiano da trent'anni (Corriere Canadese 2002) conduce un'azienda produttrice di pizzelle pronte, che da famigliare, lui e la madre, ora ha molti operai! Per il lupgo d'origine:
Il paese di un migliaio di abitanti, montano, ha nei pressi l'eremo di S.Bartolomeo!
Non nomino il comune, perché non parlo di me!
Grazie e ciao!!!!
Un abbraccio!!!
ivana ha detto…
Ciao Paul!
Thanks!
I''ll put right...i thought her name was Assunta..Assuntina...Suntina.
Is Sundina first name or surname?
Sorry!!!
I'm glad she was excited, perhaps we find something!!!
Ciaoo!!!
Byte64 ha detto…
Ivana,
pensa che non più di 2 giorni fa si parlava di pizzelli con Barbara.

Insomma, tutto considerato, va a finire che l'unico sfigato a non aver mai mangiato le pizzelle sono proprio io!

Qui bisogna rimediare.

Ciao,
Flavio (Tlaz)
ivana ha detto…
Flavio,

non solo tu!
Le ho incrociate tramite questo signore canadese...in Abruzzo non soo mai stata, solo per un pernottamento in un periodo non sospetto, in cui Internet era di la da venire.

Domani guardo al mercato se trovo il ferro!!!!
Avevo già visto Barbara di passaggio!!!
Ciaooooooo!!
unika ha detto…
sempre ricettine invitanti...buona giornata
annamaria
Dida ha detto…
Ivana chiedi a Donatella (Donna), aveva messo alcune ricette di pizzelle o ferratelle su Amiciincucina. Io ho provato a farle ed erano molto buone. Aveva anche indicato dove comperare glii attrezzi, rigorosamente di alluminio da mettere sul fuoco.
ivana ha detto…
@ Grazie Annamaria..
Buona giornata a te!!!


@ Dida

Dida, grazie,
guarderò le ricette anche di Donna, per il momento non è mia intenzione farle, è stata una mia ricerca e occasione per riportare una ricetta antica conservata in un continente nuovo!!!
Per il ferro ho visto parecchi esempi...ma aspetto di andare di persona in Abruzzo prossimamente per sperimentare sul posto!
Buona giornata!!!!
Un abbraccio!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.