Elena, Terra del Fuoco, 30 Nov.2008
"I won't be the last, I won't be the first. If I'm in the way where the sky hits the Earth.
It's all right, it's all wrong, for me it begins at the end of the road." (E.V.)
Stavolta iniziamo dalla fine. Del mondo.
Se la Terra del Fuoco è la fine del mondo, è una fine bellissima, che per noi coincide con l'aver visto i pinguini nel Beagle Channel (che non è un canale satellitare di Sky!).
Ad Ushuaia ci siamo concesse una gita turistica tra le isole vicine all'Antartico per vedere orsi marini, cormorani e, appunto, colonie di pinguini. Abbiamo navigato circondate da montagne di perenni ghiacciai e cullate da un vento che, da giorni, non ci abbandona.
Ushuaia non è di per sè una bella cittadina, è estremamente turistica e tutto costa molto per il nostro magro budget, ma li' c'è il Parque Nacional Tierra del Fuego, dove ci sono meraviglie uniche.
Abbiamo fatto due escursioni nel Parco, prima per raggiungere una cima da cui ammirare la baia e le montagne intorno, la seconda costeggiando il mare ed addentrandoci ad esplorare un'isoletta deserta di erba morbida e verdissime colline.
La Natura si svela incredibile anche alla fine del mondo!
Ad Ushuaia abbiamo alloggiato in un ostello molto carino ed accogliente, frequentato da viaggiatori con cui abbiamo confrontato esperienze e pensato a possibili itinerari (scordatevi quando avevamo pensato di fare prima di partire, perchè è già tutto cambiato!). Per vivere davvero l'atmosfera dell'ostello facevamo spesa al mercato e preparavamo la cena nella cucina comune.
Dopo soli due giorni nella Terra del Fuoco, tanto bella quanto cara, siamo arrivate in Patagonia, ad El Calafate, nel Parco Nazionale dei Ghiacciai, proprio a ridosso delle Ande, e la Patagonia è come la immaginavo, ma decisamente piu' grande!
Anche qui viaggiare e visitare i posti piu' belli costa parecchio, e ci siamo già organizzate per scappare dal sud, dove fa anche un gran freddo, e proseguire verso nord. Intanto stiamo in un altro ostello: letti in dormitorio, spesa al mercato e cucina comune.
Venerdì gita guidata (purtroppo non ci sono alternative e anche due selvagge come noi hanno dovuto adeguarsi) per vedere il Perito Moreno, uno dei ghiacciai piu' grandi del mondo.
Io credevo che i ghiacciai fossero solo sulle montagne, questo invece è in una gola tra le montagne, sprofondato nelle acque di un lago. Vederlo è un'emozione fortissima, che neanche la presenza di troppi turisti ed il vento gelido hanno potuto intaccare.
Quando blocchi di ghiaccio si spezzano dal ghiacciaio fanno un rumore secco e fortissimo come di spari, per poi cadere nel vuoto con il canto di tuoni. Impressionante.
Ho anche scoperto che Perito Moreno significa proprio Perito Moreno, cioè Moreno è il cognome del perito incaricato di fare indagini sul ghiacciaio... il che toglie un po' di poesia e mi fa pensare all'Autoscuola Ragionier Palli..
Ieri ci siamo avventurate ad esplorare i dintorni di El Calafate, percorrendo sentieri nella steppa desertica per raggiungere una montagna qui vicino da cui abbiamo ammirato un paesaggio bellissimo: in lontanza i ghiacciai, poi il Lago Argentino e tutto intorno le colline senza vegetazione. Abbiamo camminato per ore in questa steppa desolata, godendo la bellezza della natura ed il silenzio di questi posti.
Nel lungo viaggio in autobus (20 ore) dalla Tierra del Fuego alla Patagonia abbiamo varcato la frontiera del Cile, ed il paesaggio in queste terre è sorprendente.
Dopo le montagne, le foreste e le baie di Ushuaia, per tornare nel continente siamo state avvolte per ore dal niente. Intorno a noi solo infinite distese di terra erbosa, senza alberi nè alture, senza case nè altri segnali umani a parte la strada sterrata.
Questo niente, che abbiamo ritrovato anche qui nella steppa della Patagonia, è il niente dei posti in cui il clima vince sulla natura e sfida ogni forma di vita. E' il niente dei luoghi senza stagioni, luoghi di terra arida e vento costante.
Sono qui, sperduta tra i confini artificiali di Argentina e Cile, sotto un cielo incolore, immersa nel niente. Respiro, osservo e penso che ne vale la pena di arrivare fino qui, per vedere questo niente e vedere questa Terra. Di essere parte della Terra, che sia la fine del mondo o il centro del proprio mondo, il gusto di sentirla, affondarci i piedi, percorrerla.
Eccovi le foto:
1- Canale di Beagle, Tierra del Fuego
2- isola dei pinguini, Tierra del Fuego
3- panorama del Parco Nacional Tierra del Fuego
4- il "niente" del confine tra Cile ed Argentina.
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Elena,
"I won't be the last, I won't be the first. If I'm in the way where the sky hits the Earth.
It's all right, it's all wrong, for me it begins at the end of the road." (E.V.)
Stavolta iniziamo dalla fine. Del mondo.
Se la Terra del Fuoco è la fine del mondo, è una fine bellissima, che per noi coincide con l'aver visto i pinguini nel Beagle Channel (che non è un canale satellitare di Sky!).
Ad Ushuaia ci siamo concesse una gita turistica tra le isole vicine all'Antartico per vedere orsi marini, cormorani e, appunto, colonie di pinguini. Abbiamo navigato circondate da montagne di perenni ghiacciai e cullate da un vento che, da giorni, non ci abbandona.
Ushuaia non è di per sè una bella cittadina, è estremamente turistica e tutto costa molto per il nostro magro budget, ma li' c'è il Parque Nacional Tierra del Fuego, dove ci sono meraviglie uniche.
Abbiamo fatto due escursioni nel Parco, prima per raggiungere una cima da cui ammirare la baia e le montagne intorno, la seconda costeggiando il mare ed addentrandoci ad esplorare un'isoletta deserta di erba morbida e verdissime colline.
La Natura si svela incredibile anche alla fine del mondo!
Ad Ushuaia abbiamo alloggiato in un ostello molto carino ed accogliente, frequentato da viaggiatori con cui abbiamo confrontato esperienze e pensato a possibili itinerari (scordatevi quando avevamo pensato di fare prima di partire, perchè è già tutto cambiato!). Per vivere davvero l'atmosfera dell'ostello facevamo spesa al mercato e preparavamo la cena nella cucina comune.
Dopo soli due giorni nella Terra del Fuoco, tanto bella quanto cara, siamo arrivate in Patagonia, ad El Calafate, nel Parco Nazionale dei Ghiacciai, proprio a ridosso delle Ande, e la Patagonia è come la immaginavo, ma decisamente piu' grande!
Anche qui viaggiare e visitare i posti piu' belli costa parecchio, e ci siamo già organizzate per scappare dal sud, dove fa anche un gran freddo, e proseguire verso nord. Intanto stiamo in un altro ostello: letti in dormitorio, spesa al mercato e cucina comune.
Venerdì gita guidata (purtroppo non ci sono alternative e anche due selvagge come noi hanno dovuto adeguarsi) per vedere il Perito Moreno, uno dei ghiacciai piu' grandi del mondo.
Io credevo che i ghiacciai fossero solo sulle montagne, questo invece è in una gola tra le montagne, sprofondato nelle acque di un lago. Vederlo è un'emozione fortissima, che neanche la presenza di troppi turisti ed il vento gelido hanno potuto intaccare.
Quando blocchi di ghiaccio si spezzano dal ghiacciaio fanno un rumore secco e fortissimo come di spari, per poi cadere nel vuoto con il canto di tuoni. Impressionante.
Ho anche scoperto che Perito Moreno significa proprio Perito Moreno, cioè Moreno è il cognome del perito incaricato di fare indagini sul ghiacciaio... il che toglie un po' di poesia e mi fa pensare all'Autoscuola Ragionier Palli..
Ieri ci siamo avventurate ad esplorare i dintorni di El Calafate, percorrendo sentieri nella steppa desertica per raggiungere una montagna qui vicino da cui abbiamo ammirato un paesaggio bellissimo: in lontanza i ghiacciai, poi il Lago Argentino e tutto intorno le colline senza vegetazione. Abbiamo camminato per ore in questa steppa desolata, godendo la bellezza della natura ed il silenzio di questi posti.
Nel lungo viaggio in autobus (20 ore) dalla Tierra del Fuego alla Patagonia abbiamo varcato la frontiera del Cile, ed il paesaggio in queste terre è sorprendente.
Dopo le montagne, le foreste e le baie di Ushuaia, per tornare nel continente siamo state avvolte per ore dal niente. Intorno a noi solo infinite distese di terra erbosa, senza alberi nè alture, senza case nè altri segnali umani a parte la strada sterrata.
Questo niente, che abbiamo ritrovato anche qui nella steppa della Patagonia, è il niente dei posti in cui il clima vince sulla natura e sfida ogni forma di vita. E' il niente dei luoghi senza stagioni, luoghi di terra arida e vento costante.
Sono qui, sperduta tra i confini artificiali di Argentina e Cile, sotto un cielo incolore, immersa nel niente. Respiro, osservo e penso che ne vale la pena di arrivare fino qui, per vedere questo niente e vedere questa Terra. Di essere parte della Terra, che sia la fine del mondo o il centro del proprio mondo, il gusto di sentirla, affondarci i piedi, percorrerla.
Eccovi le foto:
1- Canale di Beagle, Tierra del Fuego
2- isola dei pinguini, Tierra del Fuego
3- panorama del Parco Nacional Tierra del Fuego
4- il "niente" del confine tra Cile ed Argentina.
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Elena,
Commenti
Ricambio il complimento!
Ci sentiamo!
Un abbraccio!!!
Mi sono piaciute molto le foto
Mandi
Interessante....son curiosa:
Forse si trova là da molto tempo?
Vive a Usuhaia?
Grazie della visita!!!!
Buona domenica!!!
buona serata, CookingMama
http://cookingmama.myblog.it
Elena ha un bel dono...
Ciao...grazie della visita!!!
Buona fine settimana!
'seguo' sempre Elena in Argentina con infinito piacere.....ma questo messaggio non riguarda lei! Riguarda quella bella signora che ha sostituito l`immagine (fotografica)...ma che rimane sempre comunque una bella signora!
Anche nel forum!
Un abbraccio!
Elisa
Mi chiedevo, se "era lecito" mettere la proprio foto nel Forum, o se ho "rotto" dei canoni di anonimato!!!!!
Scherzo!!!!
Un abbraccio