Passa ai contenuti principali

Cile...Elena in viaggio

Cile...viaggio di una ragazza

""todo se va en la vida, amigos. Se va o parece.
Se va la mano que te induce. Se va o parece.
Se va la rosa que desates tambien la boca que te bese." (P. Neruda)



"..........Il viaggio in Cile prosegue tra paesaggi straordinari e località particolarmente belle.
L'ultimo giorno a Santiago è stato martedi' 23 quando abbiamo visitato altri barrios (quartieri) della città, esplorandone gli angoli piu' autentici, inoltrandoci per vicoli dai palazzi colorati e facendo soste nei tanti parchi. Santiago offre davvero tanto a chi ha voglia di conoscerla e tempo di camminarla............................

La vigilia di Natale siamo partite in bus per Valparaiso, cittadina sull'oceano che ci ha stupito per la sua particolarìtà! E' adagiata su tante colline da cui ammirare la baia e l'oceano, ed in cui lasciarsi andare tra vie e vicoli, ascensori dei primi del '900 e scalinate strette, che rendono questo paese stranissimo. Sembra di stare tra le illustrazioni di un libro di fiabe: a Valparaiso



le case hanno muri non solo colorati, ma disegnati; ci sono villette di vari stili ed epoche; giardini con piante dai fiori multicolore; ed una fitta rete di cavi elettrici in bella vista a pochi metri dalle nostre teste. A Valparaiso la via che conduce alla seconda residenza di Neruda, è decorata con targhe dipinte a mano in cui sono scritti versi del Poeta.



Non ho visitato neanche questa casa perchè chiusa, ma in compenso abbiamo visto l'abitazione di Luis Miguel (¿ve lo ricordate???!!!), guardatevi nella foto che fine ha fatto...............................



Venerdi' 26 abbiamo ricevuto il nostro regalo di Natale! L'incontro con una giovane coppia, sposi da sole due settimane, che, appena partiti da casa per andare in viaggio di nozze al nord, ci ha caricato ed accompagnato fino a destinazione!
Marita e Mauricio sono eccezionali per gentilezza e simpatia, abbiamo parlato molto, condividendo gli stessi pensieri ed opinioni. Il viaggio per la mitica Panamericana (qui tutte le strade sono mitiche, credetemi!) è stato un vero piacere, stavolta, oltre che per il paesaggio, anche per la compagnia.
Abbiamo attraversato 3 regioni fino a La Serena, incrociando sulla strada tanti venditori di dolci tipici fatti in casa (cose buonissime e pesissime) che stanno sulla corsia di emergenza facendo grandi gesti agli automobilisti invitandoli a fermarsi.
Poi siamo andati ad est, verso la Cordigliera, per raggiungere la Valle Elqui... in una parola, un paradiso!........................"

1- strada di Valparaiso;
2- casa di Luis Miguel a Valparaiso (Ethel questa è pensata per il tuo desktop);
3- venditore di dolci sulla Panamericana;


segue...............
  

Commenti

fedeccino ha detto…
Ciao Ivana, che brivido queste immagini.
Da quando ho letto "In Patagonia" di Chatwin, la voglia di visitare queste terre si e' fatta sentire spesso.
Elena mi ha fatto venir voglia di tirar fuori di nuovo quel libro :)
A presto, Federica
ivana ha detto…
Hai ragione Fede!!!
Farei anch'io la globetrotter, se fossi giovane!!!
Mi godo un mondo tutti i reportages settimanali di Elena, di cui metto solo una minima parte...magari verrai alla conferenza quando torna!!!
Ciaoooo...Buona notte!!
Domani altra cena con amici qui da me, con gnocco e tigelle e affettati!!!
Antonietta ha detto…
io partirei adesso...
scusa un riassunto veloce...da quanto dura sto bel viaggio?
ivana ha detto…
Ciao Antonietta!
Elena è partita il 19 nov...e spero ritorni, come promesso, dopo i quattro mesi di esplorazione!
Solo alla fine di aprile 2008 aveva finito un tour di quattro mesi abbondanti in estremo oriente!!!
Se guardi le etichette forse ci trovi qualcosa, ma dubito, ho un caos indomabile!!!!!
Ciaoo!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.