Omaggio a un piccolo paese appenninico
Questo è stato il primo approccio, in un caldissimo giorno di fine luglio, con un paese storico, dei tanti che possiamo incontrare sui nostri Appennini, legati a eventi importantissimi del nostro passato.
Il verde intenso di castagni, faggi ed abeti, sembra abbracciare enormi scatoloni biondo-grigi su una altura, che all'improvviso ci si presenta davanti! L’abitato si sta formando ai lati della provinciale, siamo già a Montecreto.
Parcheggiamo in un piccolo piazzale nascosto sotto il livello della strada...e ci incamminiamo. Conoscere un luogo, vuol dire andargli incontro, avanzare sul suo suolo, con i sensi recettivi al massimo, per le forme, i colori, gli odori e i suoni. Ogni paese ha qualcosa di diverso, particolari che ti colpiscono, affinità che ti sorprendono, misteriose negligenze, ingenuità o pretenziosità.
Il colore di Montecreto è una continuità di grigio-giallo chiaro, tipico dell'arenaria e della pietra serena, un colore caldo, ma non pesante, la pavimentazione, i muri, gli intonaci, persino le pietre scoperte, hanno questo diffuso opaco chiarore, cui mi abituo subito.
Via Castello ci attira subito
Una edicola sconnessa, su una facciata subito a destra nella via, mostra un volto annerito e indistinto di Madonna, un primo segno della religiosità che questa parte dell'antico borgo conserva di secoli passati
un susseguirsi di casette unite fra loro, molte disabitate, serrate, mute, altre che rivivono nelle finestrelle dalle tendine fantasiose, nei vasi di fiori stretti ai gradini delle porte, alcune decisamente rinnovate, mantenendo lo stesso profilo. Mi incuriosiscono stemmi incisi nella pietra, sugli architravi delle porte, segni distintivi di famiglie del passato. Vorrei vedere quegli ambienti, la loro sistemazione, il caminetto...ma tutto è chiuso, spesso sono strutture precarie in un abbandono irrevocabile.
Il Monastero (sec. XVI-XVII) è pure sulla destra, ha una facciata lineare, molto più estesa ed alta degli altri edifici adiacenti e prospicienti, e ha un portone d'ingresso ad arco, una lapide scritta in latino, e dall'interno arrivano voci di operai intenti a lavori di ristrutturazione.
E' un convento e forse ci sono delle scuole
Al termine del palazzo si trova l' angusto sagrato di una chiesetta ricavata da ambienti del monastero; in un angolo, conficcata in un pilastro di sasso, la croce dei Domenicani, di metallo grigio.
Continuiamo per la via lastricata, stretta; arriviamo a uno slargo, si incontra il cimitero, e, nascosta, si intravede la cuspide di una Chiesa, alla quale si giunge per un sentiero in terra battuta:
è la Parrocchiale di San Giovanni Battista (sec. XVI-XVII), che domina la vallata dello Scoltenna, il Fiume Panaro si chiama così nella parte interna degli Appennini, vicino alla sua sorgente.
Qui era stato eretto un Castello, che già nei secoli XII e XIII apparteneva a una influente famiglia.
Del Castello, che aveva tre torri (sec. XIII), rimane solo una torre, trasformata nel XVIII sec. in campanile, che serve la chiesa
Questo è stato il primo approccio, in un caldissimo giorno di fine luglio, con un paese storico, dei tanti che possiamo incontrare sui nostri Appennini, legati a eventi importantissimi del nostro passato.
Il verde intenso di castagni, faggi ed abeti, sembra abbracciare enormi scatoloni biondo-grigi su una altura, che all'improvviso ci si presenta davanti! L’abitato si sta formando ai lati della provinciale, siamo già a Montecreto.
Parcheggiamo in un piccolo piazzale nascosto sotto il livello della strada...e ci incamminiamo. Conoscere un luogo, vuol dire andargli incontro, avanzare sul suo suolo, con i sensi recettivi al massimo, per le forme, i colori, gli odori e i suoni. Ogni paese ha qualcosa di diverso, particolari che ti colpiscono, affinità che ti sorprendono, misteriose negligenze, ingenuità o pretenziosità.
Il colore di Montecreto è una continuità di grigio-giallo chiaro, tipico dell'arenaria e della pietra serena, un colore caldo, ma non pesante, la pavimentazione, i muri, gli intonaci, persino le pietre scoperte, hanno questo diffuso opaco chiarore, cui mi abituo subito.
Via Castello ci attira subito
Una edicola sconnessa, su una facciata subito a destra nella via, mostra un volto annerito e indistinto di Madonna, un primo segno della religiosità che questa parte dell'antico borgo conserva di secoli passati
un susseguirsi di casette unite fra loro, molte disabitate, serrate, mute, altre che rivivono nelle finestrelle dalle tendine fantasiose, nei vasi di fiori stretti ai gradini delle porte, alcune decisamente rinnovate, mantenendo lo stesso profilo. Mi incuriosiscono stemmi incisi nella pietra, sugli architravi delle porte, segni distintivi di famiglie del passato. Vorrei vedere quegli ambienti, la loro sistemazione, il caminetto...ma tutto è chiuso, spesso sono strutture precarie in un abbandono irrevocabile.
Il Monastero (sec. XVI-XVII) è pure sulla destra, ha una facciata lineare, molto più estesa ed alta degli altri edifici adiacenti e prospicienti, e ha un portone d'ingresso ad arco, una lapide scritta in latino, e dall'interno arrivano voci di operai intenti a lavori di ristrutturazione.
E' un convento e forse ci sono delle scuole
Al termine del palazzo si trova l' angusto sagrato di una chiesetta ricavata da ambienti del monastero; in un angolo, conficcata in un pilastro di sasso, la croce dei Domenicani, di metallo grigio.
Continuiamo per la via lastricata, stretta; arriviamo a uno slargo, si incontra il cimitero, e, nascosta, si intravede la cuspide di una Chiesa, alla quale si giunge per un sentiero in terra battuta:
è la Parrocchiale di San Giovanni Battista (sec. XVI-XVII), che domina la vallata dello Scoltenna, il Fiume Panaro si chiama così nella parte interna degli Appennini, vicino alla sua sorgente.
Qui era stato eretto un Castello, che già nei secoli XII e XIII apparteneva a una influente famiglia.
Del Castello, che aveva tre torri (sec. XIII), rimane solo una torre, trasformata nel XVIII sec. in campanile, che serve la chiesa
Commenti
have a great day honey!
smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxoox
the charm of these ancient sites makes us think about the past events, to historical figures, but also to the people!
I've my mind always busy with search and reflection about all the visits i do!
I took 90 photos of the place!
Thanks!!!
Un abbraccio!
xoxoxoxoxo
sei passata quasi dalle mie parti, il mio buen retiro sta vicino a Fanano, non molto lontano da Montecreto.
Una volta che siete in vena di esagerare, scavalcate il Monte Spigolino e visitate Cutigliano (PT), da non perdere!
Ciao
Tlaz
Sarebbe esagerare...come dici tu!
Ma ho pure fatto una visita a Castello di Montecuccolo, e anche lì ho fatto un sacco di foto, entusiasta del nuovo assetto, avevano inuagurato la nuova sistemazione proprio sabato 25 luglio!
Per il monemento Bolognese e Modenese e Reggiano, come nostra abitudine, per brevi gite, non impegnative!!
Grazie, ciao!!
Thank you!!!
All well???
Buon Venerdì a te e famiglia!!!!
Un abbraccio!
xoxoxoxo
ivana