Ho fatto un giretto per fissare i preparativi della "Piazza a cena", sono scorci sul corso principale del centro storico, caratterizzato da una strada maestra ampia che giunge da una porta all'altra, che racchiudono il paese, come un tempo, quando era castello, racchiuso dal fossato.
Testo e immagini di ivanasetti
Marcello Malpighi assiste pazientamente all'evento, come da un secolo e mezzo a questa parte, dal suo scanno di bronzo!
Il pane di cui ci vantiamo!
Il risultato finale dovrebbe essere questo...ma ora si sta annuvolando e non so se i preparativi di questa mattina vanno a buon fine!!!
sono ancora tutta presa dalle impressioni di viaggio nella Puglia....che dimenticavo di segnalare questo particolare evento della prima di domenica di settembre!
Bene
La prima domenica di settembre, non so da quando, c'è il "fierone", non voglio trarvi in inganno, con questa denominazione "esagerata", ma tant'è, chiamano così una festa di un giorno, che negli ultimi 25 anni ha preso una connotazione tutta particolare:
è solo una cena in piazza.
Una iniziativa partita dai negozianti del centro storico (abbiamo anche un secondo "centro commerciale", con le caratteristiche che anche voi conoscete!): allestire un tavolo da pranzo e offrire, un tempo gratuitamente, la cena alla popolazione.
Il nostro paese è strutturato esattamente come il castro romano, di scolastica memoria, Decumano, proprio da oriente a occidente, Porta Bologna---Porta Modena, e, a incrociarlo il Cardo, quasi altrettanto lungo.
Vi potete immaginare: una lunga tavola "decumana" e l'altra "cardiana", posti a sedere 1350 (con i dovuti intervalli e passaggi), e la serie di porticati a lato dei due corsi, brulicanti di personale volontario, di cucinieri "da campo" impegnati a servire, a questo po' po' di persone, il piatto forte nostrano, la gramigna alla salsiccia, come primo, salciccia e ossini (costoline di maiale!) ai ferri, come secondo, pane, patatine, acqua, il Lambrusco o il Bianco di Castelfranco delle varie cantine del modenese, qui a due passi, e al balson o brazadela, a fette belle e saporite da "tocciare" (pucciare) nel vin frizzante.
Da un po' di anni si paga un qualcosa, che va in beneficienza, a varie associazioni, compresa la "assistenza Pubblica" la nostra ambulanza.
Fatta questa descrizione sommaria, vi posso anche dire della ressa di auto, della invasione di tutta la "circonvallazione" (un quadrato di doppio filare di tigli) a mo' di parcheggio, tutte le vie al di fuori del centro storico, tutte intasate da parcheggio ad oltranza, non so come spiegarmi.
Naturalmente, si poteva snobbare, come abitanti, una manifestazione "proletaria" del genere, visto che tanti fruitori sia del paese nostro, che di quelli confinanti, già di primo pomeriggio si piazzavano sulle sedie e aspettavano, sotto ancora i raggi cocenti proprio sulle loro teste, di venir serviti. Come deterrente si è poi adottato il rimedio di aggiungere le sedie quasi all'ultimo minuto (Non vi descrivo "gli assalti")
Ma poi, visto che erano più i "foresti" che venivano avvantaggiati, i nostri negozianti (che poi sono loro stessi che fanno da camerieri agli "ospiti") si sono un po' scocciati e hanno "preteso", appunto, di calmierare, apponendo un prezzo.
Un "fierone" sui generis. Se vi interessa si svolgerà la prossima domenica!
Questa è la versione ufficiale dal sito del Comune di Crevalcore!
È un appuntamento ormai tradizionale, unico nel suo genere. Il "Fierone", o "La piazza a cena", è una tavolata che corre lungo il corso principale della cittá attraversando il cuore del paese. Allestita nel centro storico, sotto gli occhi dell'illustre concittadino Marcello Malpighi (la statua in bronzo del medico seicentesco è infatti situata nell'omonima piazza centrale), la tavolata si allunga per oltre quattrocento metri da Porta Modena (o dla Sira) a Porta Bologna. I posti disponibili sono oltre 1500. Questo il menú preparato da decine di cuochi e che viene servito da una nutrita schiera di volontari: paglia e fieno alla salciccia (170 kg di gramigna), carne ai ferri (7,5 quintali di spuntatine e 3 quintali di salciccia cotte alla brace) con patatine, panini (2500), belsoni (200 dolci ciambelle di produzione locale). Come vini: bianco frizzante e Trebbiano dell'Emilia (1200 bottiglie). Durante la giornata si svolgono mercatini, spettacoli e mostre. Ricordiamo che la tradizione crevalcorese del "Fierone" ripropone, in versione aggiornata ai tempi, l'antica usanza che vedeva le ricche famiglie del paese offrire, una volta l'anno, un pasto a tutti i concittadini indigenti: infatti, il contributo della serata andrá interamente devoluto in beneficenza.
Testo e immagini di ivanasetti
Marcello Malpighi assiste pazientamente all'evento, come da un secolo e mezzo a questa parte, dal suo scanno di bronzo!
Il pane di cui ci vantiamo!
Il risultato finale dovrebbe essere questo...ma ora si sta annuvolando e non so se i preparativi di questa mattina vanno a buon fine!!!
sono ancora tutta presa dalle impressioni di viaggio nella Puglia....che dimenticavo di segnalare questo particolare evento della prima di domenica di settembre!
Bene
La prima domenica di settembre, non so da quando, c'è il "fierone", non voglio trarvi in inganno, con questa denominazione "esagerata", ma tant'è, chiamano così una festa di un giorno, che negli ultimi 25 anni ha preso una connotazione tutta particolare:
è solo una cena in piazza.
Una iniziativa partita dai negozianti del centro storico (abbiamo anche un secondo "centro commerciale", con le caratteristiche che anche voi conoscete!): allestire un tavolo da pranzo e offrire, un tempo gratuitamente, la cena alla popolazione.
Il nostro paese è strutturato esattamente come il castro romano, di scolastica memoria, Decumano, proprio da oriente a occidente, Porta Bologna---Porta Modena, e, a incrociarlo il Cardo, quasi altrettanto lungo.
Vi potete immaginare: una lunga tavola "decumana" e l'altra "cardiana", posti a sedere 1350 (con i dovuti intervalli e passaggi), e la serie di porticati a lato dei due corsi, brulicanti di personale volontario, di cucinieri "da campo" impegnati a servire, a questo po' po' di persone, il piatto forte nostrano, la gramigna alla salsiccia, come primo, salciccia e ossini (costoline di maiale!) ai ferri, come secondo, pane, patatine, acqua, il Lambrusco o il Bianco di Castelfranco delle varie cantine del modenese, qui a due passi, e al balson o brazadela, a fette belle e saporite da "tocciare" (pucciare) nel vin frizzante.
Da un po' di anni si paga un qualcosa, che va in beneficienza, a varie associazioni, compresa la "assistenza Pubblica" la nostra ambulanza.
Fatta questa descrizione sommaria, vi posso anche dire della ressa di auto, della invasione di tutta la "circonvallazione" (un quadrato di doppio filare di tigli) a mo' di parcheggio, tutte le vie al di fuori del centro storico, tutte intasate da parcheggio ad oltranza, non so come spiegarmi.
Naturalmente, si poteva snobbare, come abitanti, una manifestazione "proletaria" del genere, visto che tanti fruitori sia del paese nostro, che di quelli confinanti, già di primo pomeriggio si piazzavano sulle sedie e aspettavano, sotto ancora i raggi cocenti proprio sulle loro teste, di venir serviti. Come deterrente si è poi adottato il rimedio di aggiungere le sedie quasi all'ultimo minuto (Non vi descrivo "gli assalti")
Ma poi, visto che erano più i "foresti" che venivano avvantaggiati, i nostri negozianti (che poi sono loro stessi che fanno da camerieri agli "ospiti") si sono un po' scocciati e hanno "preteso", appunto, di calmierare, apponendo un prezzo.
Un "fierone" sui generis. Se vi interessa si svolgerà la prossima domenica!
Questa è la versione ufficiale dal sito del Comune di Crevalcore!
È un appuntamento ormai tradizionale, unico nel suo genere. Il "Fierone", o "La piazza a cena", è una tavolata che corre lungo il corso principale della cittá attraversando il cuore del paese. Allestita nel centro storico, sotto gli occhi dell'illustre concittadino Marcello Malpighi (la statua in bronzo del medico seicentesco è infatti situata nell'omonima piazza centrale), la tavolata si allunga per oltre quattrocento metri da Porta Modena (o dla Sira) a Porta Bologna. I posti disponibili sono oltre 1500. Questo il menú preparato da decine di cuochi e che viene servito da una nutrita schiera di volontari: paglia e fieno alla salciccia (170 kg di gramigna), carne ai ferri (7,5 quintali di spuntatine e 3 quintali di salciccia cotte alla brace) con patatine, panini (2500), belsoni (200 dolci ciambelle di produzione locale). Come vini: bianco frizzante e Trebbiano dell'Emilia (1200 bottiglie). Durante la giornata si svolgono mercatini, spettacoli e mostre. Ricordiamo che la tradizione crevalcorese del "Fierone" ripropone, in versione aggiornata ai tempi, l'antica usanza che vedeva le ricche famiglie del paese offrire, una volta l'anno, un pasto a tutti i concittadini indigenti: infatti, il contributo della serata andrá interamente devoluto in beneficenza.
Commenti
Annamaria
ho solo un interesse puramente "culturale", vado a vedere e a fare la mia offerta, a curiosare con la digitale, inoltre ci sono anche altre manifestazioni, come la biciclettata per tutti per le frazioni attorno, a visitare ville e castelli!
Buona domenica!!! Bacione!!!