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Semi di Solidarietà...alla sagra di Nonantola















Un paio d'ore stamattina le ho passate a Nonantola per l'annuale sagra dei "Sòghi, Saba, Savòr", tipici prodotti locali, derivanti quasi solo dal lambrusco.
Non è una passeggiata golosa fra cibarie, frutta, verdura, spesso è anche occasione per prendere atto di iniziative interessanti, legate alla cultura del cibo, ma anche a ricerche vere e proprie sul passato, sulla tradizione e su come era l'ambiente, la società, nel passato in questo paese
Basta saper guardare...
Le piazze e le vie erano già affollate di bancarelle e di gente, anche se l'apertura era sulle dieci...mi soffermavo a fotografare scorci di vie, a curiosare sulle bancarelle, a interrogare un po' gli addetti ai lavori, scocciando non tanto loro, che mi rispondevano con cortesia e amabilità, ma il G. sempre allergico a queste uscite in piazza!!!
Dei ragazzini ti venivano incontro vociando:
- Prego comprate questa zucca!!!-
La zucca era la regina del giorno: in bella mostra su un palco, in mezzo di piazza, ce n'erano due giganti, e si doveva indovinare che peso avessero, altre erano tutte ben sistemate in ceste, e avevano forme e colori diversi.
E i ragazzini di nuovo ti sfrecciavano attorno e invitavano a comprare zucche.
Siamo arrivati ad una piazzetta, dove di solito, tutti gli anni trovo lo stand della associazione culturale per anziani; si chiama "La Clessidra" e a quel banco trovi sempre cose del passato, e a me piace davvero soffermarmi e guardare tutto.
Stavolta c'erano frutti antichi e pure fiori di campo.
Il nespolo, il melo- e perocotogno, l'alchenchengi, le bacche rosse di siepe, dal curioso nome dialettale stravagante, che mangiavamo noi bambini,quando si tornava a piedi da scuola!
Proprio a fianco c'è uno stand affollato di signore giovani, maestre e mamme...qui vengo a conoscere il progetto "Semi di solidarietà".
Da qui partono le frotte di ragazzini con le zucche in mano; frequentano la classe quinta della scuola primaria del paese, da alcuni anni "coltivano" : dal seme di zucca, assieme alle proprie insegnanti e ai genitori, con l'aiuto di altre associazioni, enti, come appunto la Clessidra, la Partecipanza Agraria, il Comune di Nonantola, e l'Università di Bologna, hanno ottenuto tante zucche.
Una bellissima cosa, non solo per lo scopo benefico così importante che sostengono, ma per la concreta attività sui campi, alle prese con la coltivazione dela zucca.
Mi ha davvero entusiasmato...per questo ne scrivo volentieri...anzi approfondirò questo tema!

Commenti

and so my dear friend ivana, did you get a pumpkin for yourself? do you bake pumpkin pies? i love to bake them, my favorite, well, that and apple! i hope you and "g" had a lovely day! it looks as if you did...

smiles, bee
xoxoxoxoxoxoxoxoxo
Anonimo ha detto…
**le bacche rosse di siepe, dal curioso nome dialettale stravagante**

non so il vostro , ma da noi, per le proprietà "astringenti", sono dette "stropacui". Da voi??
ivana ha detto…
Biblio,
mica volevo mettere un termine volgarotto...ma se lo vuoi, eccolo
chegapoi...cacapolli, se interpreto bene, ma oggi chiedo a una mia amica bolognese che forse mi sa dire se corrisponde!!!
Ciao, buona settimana!!
ivana ha detto…
Dear Bee,
look at "zucca", you find 2 recipes!
I like pumpkin pies, i'll tell you a funny story about, later!!!
Ciao..it's too late..
xoxoxoxoxo
ivana

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