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SOIA...la TREBBIATURA



Tempo fa avevo mostrato la foto della tenera pianta verdissima della soia, con i delicati baccelli immaturi.
Anna ha telefonato:
"Ivana, oggi si deve trebbiare la soia, si cerca di evitare il maltempo che il meteo ha annunciato per la fine settimana! Puoi venire a fotografare!!"
Così il G. mi concede il pomeriggio per fare il mio lavoro, mi porta in macchina, poi se ne va a prendere i nipoti da scuola, dopo mi viene a "ritirare".
La vasta distesa di campi di soia, che attorniano la casa per tre lati, ha l'aspetto arido, dalle tonalità giallo-beige. come un mare immobile di steli scomposti con penduli baccelli pelosi, già pronti a schiudersi.
Adriano è colui che conduce la mototrebbiatrice, mastodontico mostro di lamiera e acciaio, dal colore pastello, un verde mela acerba, che si staglia nel panorama monotono dei campi, con appena una discontinua corona di pioppi cipressini svettanti all'orizzonte.
Adriano interrompe la marcia sul perimetro del campo, perché il mastodonte ha un guasto alle catene trasmettitrici, Adriano ha estratto la cassetta degli attrezzi e sta rubigando nello stretto pertugio della scatola ingranaggi per riparare il guasto. Ha le mani nere di grasso minerale, che poi lava con detersivo, spillando acqua da una tanica di fortuna fissata alla parete esterna della trebbiatrice.
Si riprende il percorso...la macchina esegue il suo ciclo inesorabile: le piante vengono fagocitate dalla bocca feroce da squalo, il meccanismo nella parte centrale superiore trancia la parte legnosa e estrae dai baccelli i legumi, che rimangono depositati nel contenitore. Dalla feritoia posteriore sbotta fuori tutto il rimasuglio tranciato, sparato sul suolo. Sulla carreggiata trasversale il rimorchio viene man mano riempito dal grosso tubo laterale della macchina, che scarica il prodotto.


Quello che mi ha colpito, avanzando verso i campi per le cavedagne , con erba alta e anche ortiche, sono i sei personaggi dalle sgargianti giubbe arancioni che puntano i loro fucili da caccia verso il basso, in attesa della fuoriuscita della volpe dalla foresta di soia . Sorvegliano costantemente tutto il perimetro del campo che viene man mano battuto dalla mietitrebbia.
Sono i cacciatori specialisti della Provincia di BO, autorizzati ad abbattere le volpi, che ultimamente hanno proprio preso il sopravvento e squilibrato la presenza faunistica della zona. Tanta fauna è stata annientata dalla volpe, con grave danno naturalistico ed economico-




i campi  pronti per la trebbiatura



la pianticella già matura si offre al sacrificio estremo, donando il suo frutto all'uomo



controllo ingranaggi



doccia di fortuna



dentatura completa



affilatura perfetta



Pronto il rimorchio per il carico



inizio percorso andata



procede spedito



Parte anteriore: le piantine vengono tranciate a un'altezza di 10-15 cm dal suolo



Parte posteriore: la parte legnosa viene espulsa, trinciata, e verrà arata nel terreno, mentre il legume rimane depositato nel contenitore della parte centrale superiore della macchina



l'enorme tubo per lo scarico del prodotto nel rimorchio, in attesa nella carreggiata



ecco il legume prezioso



gli sprocchi rimasti ( o stecchi)



la decimazione sta compiendosi



i filari di sprocchi e ancora il cacciatore di vedetta



le ultime virate attorno al campo



il cacciatore ancora inattivo: la volpe è forse ancora rintanata fra le residue piantine di soia?



berretto e giubbotto protettivo a riposo!
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

Claud ha detto…
Sembrano arachidi!
ivana ha detto…
Ciao!!!

Il baccello è molto più piccolo ed è aereo, come i comuni fagioli, alla cui famiglia appartiene-
Le arachidi sono pure legumi ma dal fiore aereo i baccelli si allungano e maturano sotto terra!
Le difficoltà per la coltivazione erano maggiori che non per la soia, perché bisogna estirpare la pianta con macchinari e poi procedere alla essiccatura!
Ciaoo!! Grazie!!!!

Abbraccio!!!!
dede leoncedis ha detto…
anche a me erano sembrate arachidi, ma non avevo mai visto la soia
ivana ha detto…
Ciao dede,
la forma è quella, ma la dimensione e il comportamento delle due piante è diverso.
Lo so perchè mio padre, negli anni '50 aveva fatto un coltivo di arachidi...e poi rimase shockato quando dovette passare alla raccolta! I baccelli si erano infilati sottoterra, e quindi sono da estirpare e da essiccare!
La soia invece matura sulla pianta e viene trebbiata!
Ciao!!!!
Anonimo ha detto…
che ne fanno poi della soia? avevo un'amica che me la magnificava tantissimo
ivana ha detto…
Cara Biblio!

proprio oggi chiedevo a mio nipote:
dunque la trebbiatura è andata benissimo e soprattutto fatta a puntino, il maltempo è arrivato proprio subito dopo!
La granella (soia) è stata portata a San Felice s. Panaro, al consorzio agrario, poi verrà inoltrata alla grossa ditta di cereali di Ravenna (nomi ben noti dalle vicende mani p.)
dove si ricava prima di tutto l'olio, farine, e lo scarto è per la nutrizione zootecnica!
Poi non so quale consumo ci sia in Italia, al momento. Qusto è stato un anno proficuo, seme ottimo, di pezzatura piccola, ma peso specifico ottimale! Buona resa!!!
Sono contenta per mia sorella!
Buona serata!!!!

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