Passa ai contenuti principali

Fagiolini con la pasta di casa Vreni-Tony

Con questo primo piatto dai colori smaccatamente italiani, ma tipico della Puglia, voglio dare un grazie di cuore a Vreni e Tony per la generosa, simpatica, indimenticabile ospitalità che ci hanno regalato.


Verena ha preparato questa ricetta della famiglia del marito, barese, mentre lei è svizzera tedesca, ma il risultato per noi è stato superlativo.
Penso che la pasta cotta con la verdura abbia un peso notevole nella cucina pugliese, certamente il modo di farla avrà qualche variante, ma questa è quella della famiglia dei nostri amici e ci ha trovati "consenzienti".
Naturalmente ho contribuito "in gran parte"...nettando parte dei fagiolini....ma soprattutto nel mangiarmi un piatto di spaghetti con il colmo e facendo pure la scarpetta, ma in buona compagnia!!!!












Fasulen co la past (non saprò mai come si scrive nel dialetto pugliese!!!!)

500 g spaghetti cottura 7 minuti
700 g fagiolini finissimi freschi
1500 g pomodori sanmarzano (più o meno!)
1 cipolla bianca
abbondante basilico
olio
sale
abbondante cacioricotta grattugiata

Pulire i fagiolini, togliendo le estremità e metterli a bagno con un po' di bicarbonato e risciacquare, scolare.
Tagliare a metà i pomodori e ripulirli dei semi e dell'acqua di vegetazione, tagliare la cipolla e soffriggere in olio in un ampio tegame, quindi aggiungere i pomodori e cuocere finché non sono morbidi e sfatti, circa tre quarti d'ora; quindi si schiacciano con il passaverdure, alla fine aggiungere il basilico spezzettato.
In una pentola capiente portare a bollore acqua e salare, quindi aggiungere i fagiolini, cuocere alcuni minuti, almeno 4-6 min. se sono molto fini, poi cuocervi gli spaghetti per i sette minuti, scolare il tutto, impiattare facendo uno strato con spaghetti, sugo e formaggio, aggiungere altro formaggio, spaghetti, sugo e formaggio e servire.

Commenti

unika ha detto…
ho dei fagiolini da consumare...mi hai dato una bellissima idea:-) un bacio e buon fine settimana:-)
Annamaria
Anonimo ha detto…
Cara Ivana

Ti ringrazio di cuore per i tuoi affettuosi pensieri che hai per noi, e vero sono stati proprio dei giorni indimenticabili anche per noi.
il cavo USB l'abbiamo spedito ieri

un abbraccio Vreni e Toni
ivana ha detto…
Ciao Vreni,

buona giornata!!!
Grazie per il cavo, ma ho potuto scaricare lo stesso!
Ho già pronta la basilica!!!
Non sarà mai sufficiente il ringraziarvi!
Sono qui in "giardino" a togliere erbacce e mettere un po' d'ordine, e prendere esempio da voi!!!
Ma non ci riesco, sono una pasticciona...e sto troppo al PC!!!!
Un abbraccio a te e a Tony!
Saluta tutti in CH!!!!
ivana
ivana ha detto…
Cara Annamaria,
grazie e buon sabato e domenica anche a te e Cicci!
Grandi lavori di riordino, siamo incasinati con le erbacce, le foglie che già cadono...e la polvere!!!
Un abbraccio!
.C annA ha detto…
Ciao Nonna Ivana!
Sono tornata da qualche giorno e sto cercando di mettermi alla pari con tutti gli arretrati persi: ehiiiiii ma quanto hai scritto!
Bene bene, ne avrò di cose belle da imparare!
Un abbraccio!
ivana ha detto…
Ciao Anna,
tutto bene? Vedi che è già passato?
Sì ho scritto molto, è il mio lavoro...che aliena dal presente!!!

Ciao, un abbraccio!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.