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Castello di Serravalle e l'Ecomuseo



Una strana gita è stata quella fatta in una giornata di Ferragosto, andando a casaccio verso i Colli Bolognesi, per trovare un po' di fresco!
Ci si alza al mattino, io sto per fare una lavatrice, le previsioni sono pessime, la Lombardia è stata messa in stato d'allerta...poi un chiarore nel cielo compare timido:
" Dai, preparati, facciamo un giro!!! " esclama G:
" Dove andiamo? " ribatto
" Boh, vediamo..verso i colli! "
Di più non dice...di fretta si deve fare...mi preparo di corsa e afferro l'Emilia Romagna del TCI, edizione 1969!!! E', questa, la risorsa estrema, come in questo caso di ghiribizzo coniugale, per una partenza alla cieca!!!!
In genere mi faccio una "fornitura" di libri, depliants, stampe da Internet per fare un'escursione...ma stavolta mica avevo potuto!
Il Colle di Monteveglio Alta, con l'Abbazia, è già dietro di noi!
La Strada dei Castelli ci accoglie, se volessimo, attraverseremmo le province Bolognese, Modenese e Reggiana e avremmo di che visitare, castelli, rocche, borghi, entrando nei comuni matildici, ma qui deviamo quasi subito sulla Strada dei Vini e dei Sapori, verso Castello di Serravalle.
La linea dei colli è morbida, un sinuoso orizzonte verde abbraccia un cielo tormentato di nubi, che man mano si dissolvono, lasciando un azzurro sereno.
Le vigne ricoprono come un manto aderente la distesa di campi, lasciando intervalli di stoppie, di granturco e sorgo.
Il Borgo di Serravalle appare improvviso, avvolto da un verde di cipressi, roverelle, e altissime siepi che ne nascondono la vista, lasciando intravvedere solo il Cassero, che annuncia l'accesso alle doppie porte ad arco.
Lo spazio in terra battuta a lato della strada ci permette di parcheggiare...tengo a portata di mano guida e digitale, come il solito...ma poi mi colpisce il numero di cartelloni che ci aspettano qui di fianco, tanto che mi vien quasi da esclamare:
" Ma guarda un po' quanta pubblicità!!! "
Invece sono grandi cartigli esplicativi, uno con la mappa, l'altro con la disposizione dei palazzi, un'altro ancora con la storia. Me li fotografo tranquillamente senza neppure leggerli, le cose nuove mi lasciano spiazzata, la fretta poi del G. che sta già camminando verso i portali, mi fanno proseguire, senza rendermi conto di cosa mi aspetta.

La cosa che mi ha colpito, perché era nuova per me, è stato l' ECOMUSEO. Il museo come sede era naturalmente chiuso, ma come realtà musiva era tutta attorno a noi. Penso che tornerò ancora, perché questa importante realizzazione è davvero utile per la comprensione del territorio nella prospettiva storico-ambientale, come solo recentemente si cerca di fare in molte regioni.
E ora, guardandomi le foto, mi sento proprio come una scolaretta diligente che riguarda gli appunti della gita e che deve preparare il componimento scritto.
Ma io vi posto le foto e vedete voi!


































Commenti

Anonimo ha detto…
ho visto questa sera il resoconto della gita del 19 agosto 2008 a Castello di Serravalle (bo) e la bella documentazione che ha pubblicato sull'Ecomuseo e sul borgo medievale.
Sono l'Assessore alla cultura del comune nonchè l'ideatore dell'Ecomuseo e mi fa molto piacere che Lei ha capito il vero senso di questa iniziativa. Se vorrà ritornare, la invito a visitare la sede dell'Ecomuseo (che era chiusa); è aperto la domenica pomeriggio e dalla fine di settembre ospita anche interessanti reperti archeologici di epoca romana rinvenuti vicino al castello. I reperti sono in tema con il prodotto principale dei colli bolognesi: il vino. Se mi avviserà con un po' d'anticipo mi farà piacere accoglierla per fare due chiacchiere ed offrirle un piccola degustazione di Pignoletto.vezzafam@libero.it
ivana ha detto…
Salve !
Grazie per questo commento!
Ho provato davvero entusiasmo a fare la visita a Castello di Serravalle, proprio per l'aspetto che lei stesso ha sottolineato. Davvero peccato che, essendo proprio il giorno di Ferragosto, tutto fosse chiuso.
Non sa con che piacere profondo percorrevo quelle vie, guardavo quei muri, scoprivo quei pozzi, e vedevo quegli orti; era come se ci fosse un ponte gettato attraverso i secoli e si sentisse la presenza delle persone di allora. Una suggestione, lo so, ma penso che lavorando in questa direzione, realizzazioni simili siano molto istruttive, affascinanti e efficaci!

Grazie!!!
Le scriverò!

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