Passa ai contenuti principali

Erbazzone con tarassaco e carota

Sul tema "tarassaco" ecco una delle mie realizzazioni primaverili, adatte alle scampagnate


















Erbazzone tarassaco e carota
Per Pasquetta ho preparato in anticipo un erbazzone amaro, a me piace, anche se altri storcono il naso; per ovviare a questo, al posto del tarassaco usare le biete o erbette, la parte verde, mista ad altre di stagione, o spinaci.
Ho aggiunto la carota proprio per camuffare, mettendo anche gocce di limone nell'acqua di bollitura della verdura.
200 g farina 0
50 ml olio
gocce di limone
sale
800 g tarassaco fresco del nostro cortile
150 g carota grattugiata
100 g pancetta dolce a dadini, macinata grossolanamente
1 uovo
30 g formaggio grana grattugiato
20 g pane grattugiato
1 cipolletta tritata
1 spicchio d'aglio tritato
sale e pepe
olio per stufare e spennellare.
Preparare la pasta, morbida e coprirla con una scodella.
Lessare pochi minuti il tarassaco, poi strizzarlo bene dall'acqua; soffriggere nell'olio cipolla e aglio, aggiungere la pancetta, fare soffriggere e poi mettere anche il tarassaco tagliuzzato sul taglierino e la carota grattugiata a crudo.
Stufare alcuni minuti, poi lasciare intiepidire in una ciotola; aggiungere l'uovo, sale, pepe, formaggio e pane (eventualmente anche basilico o prezzemolo), amalgamare .
Tirare un 2/3 della pasta a rettangolo molto più grande della teglia e farcire la base di pasta posata su carta da forno in una teglia rettangolare non troppo grande.
Ripiegare a piacere il bordo prima di mettere il coperchio di pasta, oppure mettere l'altro rettangolo di pasta e ripiegarvi sopra a mo' di bordo l'eccedenza della base.
Oliare bene la superficie, forando anche con la forchetta
Cuocere in forno ventilato a 170° per 35-40 minuti.

Commenti

Michela cake designer ha detto…
Ciao scopro ora il tuo blog, e copio subito questo erbazzone...deve essere squisito...
Grazie
ciao
ivana ha detto…
Ciao Michela!!!

Grazie...è un po' particolare, non è al gusto classico dell'erbazzone reggiano, ma una cosa diversa...Con il tarassaco realizzo anche lo strudel, o meglio un tipo di strudel personale, che è nel blog!

Ciao
Eleonora ha detto…
Nonna Ivana quante cose meravigliose hai postato, complimenti!!
ivana ha detto…
Daiiiiiiiiiii!!!
Ma grazie dei complimenti..che faccio anche a te!!!

Ciao!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di