Passa ai contenuti principali

Cartoline

Il Fierone di settembre che ricorda la secolare giornata della beneficienza dei patrizi verso la popolazione.
Milletrecentocinquanta posti a sedere e pasto a base di gramigna e salsiccia, grigliata, bensone, vino e acqua!

La ricetta della gramigna:

http://cucinariodinonnaivana.blogspot.com/2008/02/gramigna-alla-salsiccia.html


Fino a pochi anni fa era tutto gratis, ora l'obolo va a sua volta in beneficienza!



Porta Bologna o porta da maténa, a est del decumano



Porta Modena o Porta da sìra a ovest del decumano


Commenti

Michela cake designer ha detto…
Ivana, scusa visto che parli di gramigna e salsiccia..io l'ho mangiata a Rimini e mi son chiesta come l'avevano fatta perchè a me non viene così.
E' una salsiccia particolare?
O banalissima salsiccia di maiale.
Viene cucinata con olio e cipolla e sfumata con vino ?
o no.
In hotel avevano messo credo anche un po' di panna.
Grazie sai se mi rispondi.
ciao
di nuovo buon we.
Un bacione anche ai tuoi nipoti.
ciao
ivana ha detto…
Michela cara,

ma sì che ti rispondo!!!
La gramigna viene condita con la normale salsiccia di suino, quella a matassa, tipo modenese-bolognese, sbriciolata, passata nell'olio, ci si può mettere anche un po' di sedano a dadini piccolissimi, poi va sfumata con vino bianco (io metto sempre rosso, lambrusco) poi si può mettere appena un po' di passata di pomodoro, anche latte o panna, che io non metto mai!
Penso di avere la ricetta nel blog, inoltre faccio anche vedere come la faccio al torchietto, in casa!!!!
E' un nostro piatto tipico popoolare!

Ciao!!!
Michela cake designer ha detto…
Grazie Ivana gentilissima..così la faccio anche io..però forse perchè ero in ferie mi pareva diversa..ripeto aveva la panna che io non metto forse è quella la diversità
Grazie mille di nuovo.
ciao
ivana ha detto…
Cara Michela,
può essere che sia diversa, questa invece è la ricetta locale!
Io non metto panna, perché copre il profumo della salsiccia!
Ciao!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.