Passa ai contenuti principali

FESTA dell'ASPARAGO SELVATICO VEZZANO s. Crostolo RE part 3

Attrezzi del mestiere e impasto all'uovo in attesa!




Pasta all'uovo che si trasforma in ravioli o tortelli alla zucca


o verdi con spinaci


mentre i sughi stanno insaporendosi nelle fumanti padelle


L'asparago verde selvatico è il protagonista della manifestazione


sul tavolo della giuria, per gli assaggi!


Mazzetti in vendita...con tante ricette che metterò in opera!!!!







Festa dell'Asparago Selvatico a Vezzano s. C.


Io sono abituata all'asparago coltivato, che già nella mia campagna, in tempi ben remoti, era cura dei miei genitori andare a recidere all'alba di ogni giorno in primavera, veniva poi preparato in ben ordinati mazzetti per il grossista, che passava da noi in mattinata, per portarlo al mercato.
Qui a Vezzano sul Crostolo, un paese delle colline Reggiane si è svolta il 20 aprile la Festa dell'Asparago Selvatico, terza edizione.
Mi ha interessato visitare lo stand della Sfida dei Sughi per Primi Piatti, a base di asparago, purtroppo non ho assistito allo svolgersi della degustazione da parte della giuria, ma ho raccolto informazioni in merito , in tutta tranquillità, dalle persone molto cordiali, che stavano approntando pasta fatta a mano e sughi per la gara.
L'Asparago Selvatico cresce quindi spontaneo nella zona boscosa del comune di Vezzano e dal foglio illustrativo che sto consultando, leggo le norme che regolano la raccolta degli asparagi, da parte della popolazione, affinché venga rispettato l'ecosistema del territorio.
La raccolta si svolge dal primo giorno di marzo fino all'ultimo giorno di maggio, ogni persona può raccogliere solo un centinaio di steli di asparago al giorno, deve utilizzare un coltello per recidere lo stelo non proprio raso terra, quindi non deve estirpare l'intera pianta.
Allo stand dove si possono acquistare mazzetti di asparagi sono disponibili alcune ricette accuratamente scritte a mano su foglietti di carta colorati, avvolti e legati a mo' di pergamena, che mi propongo di realizzare in cucina, almeno con gli asparagi della mia zona, il Verde di Altedo, IGP.
La manifestazione è stata una piacevole esperienza inaspettata, vista la peripezia domenicale vissuta da due vecchietti come mio marito e me!
Amo le sagre, amo vedere la gente perseguire dei progetti positivi, di volontariato soprattutto, di socializzazione, ma soprattutto amo la tradizione autentica, tipica di ogni luogo che viene testimoniata dalla bravura di tante persone, soprattutto anziane, ma con l' impulso e l'appoggio di enti o amministrazioni pubbliche!
Aggiungo alcune delle tante foto scattate caparbiamente fra le persone indaffarate allo stand ufficiale del Comune...e chiedo anche scusa per l'eventuale intralcio!
Grazie alla gentile Signora Vice Sindaco e alle "volontarie" dello stand della Sfida dei Sughi!
Alla prossima! 

Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.

Commenti

candy ha detto…
Sono senza parole, belle foto, belle pietanze, ma le ricette?!?!
Ci regalerai qualcosa vero?
Ciao
ivana ha detto…
Cara Candy,
io ho fotografato a una sagra, non ho le ricette.
Mi sono fatta spiegare un po' e penso di realizzare qualcosa, infatti ho sei papiri con ricette suggerite dall'associazione dell'asparago selvatico...non sono mie quindi, ma quando le faccio le documenterò senz'altro.
Il mio intento nel cucinario è di proporre solo ricette fatte da me o del mio luogo!
.C annA ha detto…
Mi vergogno a dire che non ho mai mangiato un asparago in vita mia!
Ma questo appetitoso racconto invoglia non poco all'assaggio obbligatorio!
Aspetto qualche semplice ricetta e mi svezzo a questa nuova verdura! (o ortaggio??? boh... manco questo sò!!!)

^-^
ivana ha detto…
Cara Scarabocchio!

allora devi guardare il sito dell'asparago verde di altedo, provo a mettere il link, altrimenti lo trovi subito con google, e vi trovi anche delle belle ricette raffinate, e tutto quello che si deve sapere dell'asparago!
http://www.asparagoverde-altedo.it/
Ciao!
P.S..ho letto tutto d'un fiato...ma niente commenti, purtroppo!!!!
Nona Picia ha detto…
Anche da noi ci sono gli asparagi selvatici. Una volta andavamo a raccoglierli coi bambini e con gli amici. A me veramente non piacciono. I miei amici usano farli con le uova in frittata, altre ricette in proposito non conosco.
Ciao
nonapicia
ivana ha detto…
Ciao Nona,

grazie! Sì da noi vengono usati quelli coltivati, quelli selvatici di bosco li ho assaggiati come ripieno delle chizze, allo stand simpaticissimo del Circolo Sociale " I Giardini " sempre di questo paese Vezzano, e devo dire che non erano male! Ho sollecitato a darmi la ricetta, che mi è stata spiegata a gamba /(un pressapoco!!!), che voglio riprodurre appena il mio "spendino" si degna di comprarmeli ( o il vicino a regalarmeli!)
Inoltre proprio allo stand dell'asparago ho potuto avere sei rotolini a pergamena di altrettante ricette...
Se ne voui sapere di più consiglio il sito dell'asparago verde di Altedo, sempre qua nel Bolognese, che presenta davvero cose sfiziose!

Ciao

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

La vecchia salsa da lesso del suocero

Anche se poi non raggiungo mai il risultato equivalente! Tanto per cominciare si usavano solo i prodotti dell'orto, che un tempo erano un po' scarsini. Si dovevano avere essenzialmente questi ortaggi: non i bei peperoni carnosi di oggi, ma i diavolicchi verdissimi e piccantissimi, le pastinache, così chiamavano le carote, le solite cipolle e il sedano verde, e tantissimo prezzemolo; la rifinitura era l'aceto agro fatto in casa, con i rabbocchi dei resti di vino! (Non dovrei dirlo, ma 'sto aceto a volte era solo acido!) Vi passo le immagini della mia versione, come prassi, si va ad occhio! Senz'altro non eccedo in prezzemolo, perché mi piace vedere il pot pourrit di colori, inoltre do un finale tocco di addensamento con farina che proprio non ci dovrebbe andare, perché importante era avere la parte oleosa ben separata dalle verdure, mentre la farina dà consistenza cremosa.