La chiesa di Trebbio, monumento nazionale, è una pieve romanica del XI-XII secolo, la cui fondazione è attribuita dalla tradizione popolare a Matilde di Canossa. La pieve dedicata a S. Giovanni Battista all'epoca godette di notevole importanza per la zona. Già nel 1291 pare avesse una ricca collegiata di canonici e 19 cappelle dipendenti, tra cui quelle di Guiglia, Pugnano e Castellino delle formiche.
Le cartelle delle mie immagini sono proprio alla rinfusa, quelle poi che risalgono ai miei esordi digitali lo sono ancora di più.
Le scorro con una specie di malinconia, perché rappresentano un ricordo personale, hanno quindi un contenuto privato, di noi fotografati in luoghi, di cui sì ci interessavamo, ma erano solo un sottofondo...importante era allora il trovarsi insieme, godere di nuove conoscenze, ma a livello godereccio, della conquista di un punto piacevole per passare alcune ore al fresco, di scoperte di trattorie, di acquisti sul posto di prodotti tipici...insomma...si era più giovani!
Oggi vedo il tutto con occhi nuovi, in funzione di un interesse più particolare, rivolto all'ambiente naturalistico o ai luoghi urbani, ai monumenti...e cerco fra tutte queste immagini qualcosa di salvabile, che dica qualcosa di valido
Gli Appennini, a me abbastanza vicini, hanno molti aspetti interessanti, che ho man mano conosciuto, vorrei quindi raccogliere dalle immagini quelle testimonianze che mi catturarono l'attenzione, e amerei di nuovo rivivere in quegli angoli e di nuovo scattare foto, ma con più cosciente atteggiamento-
Un luogo degno di una visita approfondita è il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, e qui riporto per comodità
"Il parco tutela alcune spettacolari guglie rocciose sul versante destro della media valle del fiume Panaro, incorniciate in un bel paesaggio collinare di coltivi, prati, filari di viti e ciliegi, vecchi castagneti, macchie boscate e fresche vallecole. I possenti torrioni di arenaria, frutto dell'erosione selettiva, svettano nella vallata come protagonisti del paesaggio locale. I "Sassi" sono un sito storico di nidificazione per rapaci come il falco pellegrino e di svernamento per il raro picchio muraiolo. Paesaggi collinari variegati, a causa dei diversi substrati rocciosi, si trovano a stretto contatto determinando una concentrato di biodiversità. Peculiari specie rupicole vegetali colonizzano le fessure nelle rocce verticali, mentre lembi di querceto a roverella rivestono i morbidi versanti più assolati, dove risaltano macchie di ginestra ed erica arborea. Scoiattolo, moscardino, volpe, capriolo e daino si muovono al riparo dei boschi e negli angoli più appartati dei corsi d'acqua vive ancora il gambero di fiume. L'emergenza storico-architettonica più significativa è la Pieve di Trebbio, bella e semplice chiesetta antica, insieme a pittoreschi borghi di origine medievale che furono parte del sistema di fortificazioni eretto dai Malatigni a difesa del loro feudo. Notevoli anche le case-torri e le torri rondonaie, riconoscibili dalle serie di fori allineati nella parte superiore ed ancora oggi utilizzati dai rondoni, oggetto di studio. Un ripido sentiero attrezzato permette di salire in vetta al panoramico Sasso della Croce, 567 m, e diversi altri itinerari si sviluppano attraverso l'area protetta, alcuni percorribili anche a cavallo o in mountain bike. Al Centro Parco Il Fontanazzo si affiancano i centri visita di Borgo dei Sassi e Samone. L'area interna, lontana dai luoghi più affollati, è perfetta per passeggiate, per una sosta memorabile in trattoria o anche semplicemente per starsene al fresco di una radura."
Oggi molte cose sono cambiate, si è sviluppata una rete di supporto efficiente e soddisfacente, per l'accoglienza di visitatori, di curiosi, ma anche di interessati seriamente alla conoscenza dell'ambiente, della sua geomorfologia, ma anche della storia e dell'arte.
http://www.ermesambiente.it/wcm/parchi/parchi/parco_sassi_roccamalatina.htm
Esistono siti web molto esplicativi!
http://www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina/par.html
Le cartelle delle mie immagini sono proprio alla rinfusa, quelle poi che risalgono ai miei esordi digitali lo sono ancora di più.
Le scorro con una specie di malinconia, perché rappresentano un ricordo personale, hanno quindi un contenuto privato, di noi fotografati in luoghi, di cui sì ci interessavamo, ma erano solo un sottofondo...importante era allora il trovarsi insieme, godere di nuove conoscenze, ma a livello godereccio, della conquista di un punto piacevole per passare alcune ore al fresco, di scoperte di trattorie, di acquisti sul posto di prodotti tipici...insomma...si era più giovani!
Oggi vedo il tutto con occhi nuovi, in funzione di un interesse più particolare, rivolto all'ambiente naturalistico o ai luoghi urbani, ai monumenti...e cerco fra tutte queste immagini qualcosa di salvabile, che dica qualcosa di valido
Gli Appennini, a me abbastanza vicini, hanno molti aspetti interessanti, che ho man mano conosciuto, vorrei quindi raccogliere dalle immagini quelle testimonianze che mi catturarono l'attenzione, e amerei di nuovo rivivere in quegli angoli e di nuovo scattare foto, ma con più cosciente atteggiamento-
Un luogo degno di una visita approfondita è il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, e qui riporto per comodità
"Il parco tutela alcune spettacolari guglie rocciose sul versante destro della media valle del fiume Panaro, incorniciate in un bel paesaggio collinare di coltivi, prati, filari di viti e ciliegi, vecchi castagneti, macchie boscate e fresche vallecole. I possenti torrioni di arenaria, frutto dell'erosione selettiva, svettano nella vallata come protagonisti del paesaggio locale. I "Sassi" sono un sito storico di nidificazione per rapaci come il falco pellegrino e di svernamento per il raro picchio muraiolo. Paesaggi collinari variegati, a causa dei diversi substrati rocciosi, si trovano a stretto contatto determinando una concentrato di biodiversità. Peculiari specie rupicole vegetali colonizzano le fessure nelle rocce verticali, mentre lembi di querceto a roverella rivestono i morbidi versanti più assolati, dove risaltano macchie di ginestra ed erica arborea. Scoiattolo, moscardino, volpe, capriolo e daino si muovono al riparo dei boschi e negli angoli più appartati dei corsi d'acqua vive ancora il gambero di fiume. L'emergenza storico-architettonica più significativa è la Pieve di Trebbio, bella e semplice chiesetta antica, insieme a pittoreschi borghi di origine medievale che furono parte del sistema di fortificazioni eretto dai Malatigni a difesa del loro feudo. Notevoli anche le case-torri e le torri rondonaie, riconoscibili dalle serie di fori allineati nella parte superiore ed ancora oggi utilizzati dai rondoni, oggetto di studio. Un ripido sentiero attrezzato permette di salire in vetta al panoramico Sasso della Croce, 567 m, e diversi altri itinerari si sviluppano attraverso l'area protetta, alcuni percorribili anche a cavallo o in mountain bike. Al Centro Parco Il Fontanazzo si affiancano i centri visita di Borgo dei Sassi e Samone. L'area interna, lontana dai luoghi più affollati, è perfetta per passeggiate, per una sosta memorabile in trattoria o anche semplicemente per starsene al fresco di una radura."
Oggi molte cose sono cambiate, si è sviluppata una rete di supporto efficiente e soddisfacente, per l'accoglienza di visitatori, di curiosi, ma anche di interessati seriamente alla conoscenza dell'ambiente, della sua geomorfologia, ma anche della storia e dell'arte.
http://www.ermesambiente.it/wcm/parchi/parchi/parco_sassi_roccamalatina.htm
Esistono siti web molto esplicativi!
http://www.parks.it/parco.sassi.roccamalatina/par.html
Commenti
Ora vi sono strutture ben più avanzate per l'accoglienza e la didattica!!!
Ma gnocco fritto e prosciutto sono sempre i preferiti!
Buona domenica!
ciaoooo!!
5 cuchiai di farina
60 gr di burro o margarina
1 cipolla affettata
1 lt di brodo di carne (dado)
raffredato,
100 gr di formaggio grattugiato, tipo Gruyère.
arrostire la farina, mescolandola di continuo, finche dimostra un color nocciuola,farla raffredare un po, poi aggiungere la margarina,
poi aggiungere la cipolla e imbiondirla per qualche minuto,poi
unire il brodo freddo,mescolando di continuo portare al bollo e cuocere per 20 min. a fuoco lento,
mescolare di tanto in tanto.
Servire con abbondante formaggio grattugiato.
Saluti cari da Verena
Proprio come le faceva mia zia svizzera, un sapore indimenticabile!!!
La rifarò in autunno!!!
Grazie per le ricette...ma la prossima volta che faccio la Zwiebelwaehe, la metto a tuo nome!!!
Buona serata!
che piacere risentirti!!!!
Ci sono in quel parco delle cose molto caratteristiche...spero di tornarci in settimana!!!!
Queste sono foto di cinque anni fa!!!
Ciao cara e buona giornata!!!!
A risentirci!!!!