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A Nonantola si ripete ogni anno, in autunno, la simpatica sagra: "Sòghi saba e savòr " .
Sono tre tipiche produzioni della zona a cominciare dai "Sòghi" una crema a base di mosto fresco e farina, la "saba" altro prodotto col mosto fresco, che dopo lunghissima sottobollitura diventa il mosto cotto, base per il famoso aceto balsamico tradizionale di Modena.
Il Savòr è la confettura di frutta autunnale cotta alungo nel mosto d'uva.
Ma qualche out-sider c'era ugualmente, parlo dei paparucc o paparòt, che sono a base di polenta e ragù, derivanti dai paparucc antichi, che avevano solo un soffritto di fagioli borlotti.Quindi vi documento questi ultimi, che venivano preparati in un ridotto stand-bancarella, dove dei volonterosi signori di una non ben definita Consorteria di un vicino paese, facevano i vari passaggi, e offrivano ai visitatori l'assaggio del prodotto finale, i triangolini fritti!
Un bel paiolo fumante, il bel giallone della polenta che sobbolliva, ploffando, un bel mestolone in legno che ramigava e un saporito ragù di carne, fino fino, che vi occhieggiava dentro.
Accanto c'erano i piatti usa e getta, pronti per essere riempiti e venduti a coloro che si volevano fare un bel pasto caldo, piatto unico, per il mezzogiorno o la sera. Al centro dello stand c'era un profondo padellone rettangolare con olio fumante che aspettava i triangolini di polenta già stesi e tagliati, passati nella farina. Di questi ho preso un assaggio, e avevo già addentato, che mi è sovvenuto della foto...sapete, il profumo e la voglia di mangiarmelo mi aveva fatto dimenticare la fotocamera a tracolla.
Ricetta a braccio:
farina 1 : acqua 5 e anche più
Un bel paiolo fumante, il bel giallone della polenta che sobbolliva, ploffando, un bel mestolone in legno che ramigava e un saporito ragù di carne, fino fino, che vi occhieggiava dentro.
Accanto c'erano i piatti usa e getta, pronti per essere riempiti e venduti a coloro che si volevano fare un bel pasto caldo, piatto unico, per il mezzogiorno o la sera. Al centro dello stand c'era un profondo padellone rettangolare con olio fumante che aspettava i triangolini di polenta già stesi e tagliati, passati nella farina. Di questi ho preso un assaggio, e avevo già addentato, che mi è sovvenuto della foto...sapete, il profumo e la voglia di mangiarmelo mi aveva fatto dimenticare la fotocamera a tracolla.
Ricetta a braccio:
farina 1 : acqua 5 e anche più
ragù di carne diciamo un etto a litro di acqua (anche qui si va ad occhio!)
sale, quello che ci vuole.
Bollire da un'ora in su.Il ragù deve essere sgrassato e non a base di burro, solo odori e carne macinata di manzo e maiale , poca passata di pomodoro. Va aggiunto circa a metà cottura della polenta.
Commenti
Quindi un cibo in parallelo con anche la nostra tradizione!!!
Un tempo in fondo erano quelli gli ingredienti che si avevano a disposizione, però le cose che si facevano erano ottime!
Qui da noi li troviamo alle sagre, ed è una bellissima cosa, così anche i giovani li conoscono!!!
Ciao, grazie!!!