la violetta e i bocciolini
pratolina già fiorita
prezzemolo un po' scarso
gelsomino giallo
il giaggiolo già vigoroso
Chicco eIgor sempre a giocare
No, non è ancora primavera, ma so che arriverà.
Esco di casa e guardo intorno, entro al mio cancello c'è un minuscolo spazio verde, proprio solo pochi metri quadrati...ma qui io guardo...e vedo!
Lungo la rete divisoria tra le due villette i ciuffetti di foglie delle viole sono belli verdi e subito noto l'unica già fiorita e altri bocciolini stanno fitti fitti nascosti dalle foglie.Accanto si risvegliano altre famigliole di pratoline, alcune sono già fiorite e a giorni tutto questo fazzoletto sarà punteggiato di bianco.Addossati al muro del garage i vasoni delle mie erbe aromatiche fremono di nuova vita: un prezzemolo, rinato dai semini scrollati da una solitaria piantina dell'anno scorso, mostra delle verdissime foglioline, sparse sul terriccio come dei coriandoli.Il timo impavido ha lo stesso aspetto del settembre scorso, mentre l'erba cipollina spunta coraggiosamente fra i fili morti dell'anno precedente; la salvia, poverella, è un po' abbacchiata, dovrò potare i suoi rametti infiacchiti.Il gelsomino invernale punteggia di giallo intenso l'intreccio di rami ancora nudi e la griglia di canne, mentre l'ancora debole arbusto del profumato gelsomino estivo ha ancora il suo bel verde intenso.Il giaggiolo, un intruso nel vascone del timo e dell'erba cipollina, svetta coi suoi boccioli violacei, belli ardimentosi; il tulipano che dalla primavera precedente dorme invisibile sottoterra, ha forzato la dura crosta e mostra belle foglie dritte e presto mi donerà il suo fiore sfrangiato, rosso aranciato.Un tempo era un praticello d'erba ordinato, incontaminato, banale, proprio come i praticelli consimili dei vicini, ma un giorno fu preso in consegna da Chicco, il nostro amato meticcio, che per quindici anni vi ha fatto le sue rinfrescanti riposate, a pancia stesa, le sue innaffiature incontinenti e le sue sconvolgenti raspate a furor di zampe, a caccia di maleodoranti vermi giganti del sottosuolo!Abbiamo quindi posseduto e possediamo un campionario di erbette e fiori selvatici, che nessuno ci invidia, bontà loro!
A marzo raccoglierò anche le fresche foglie del tarassaco per l'insalata, o quelle più mature, per lo strudel e la crostata.Non vi parlo ancora dei nodosi, bigiastri rametti monchi dell'ibisco, che sembra dormire ancora della grossa, per poi lavorare incessantemente con la moltitudine di fiori bianchi o rosa-lilla per tutta l'estate.Anche per quest'anno la rinascita della natura è assicurata...Dio sia ringraziato
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