I Sabai (il nome dialettale tipico del mio paese)
vedi anchre ricetta Natale 2008 Sabadoni
Un tempo era uso nelle nostre famiglie fare i "sabai" per natale, una variante delle raviole, che vengono fritti, quindi bagnati nella "saba", il tipico prodotto del mosto cotto, detto anche sapa.
Io non li faccio, ma prendo la ricetta delle mie amiche che non mancano mai a Natale di farli, per la propria famiglia, ma anche per parenti e amici, come dono.
Questi quantitavi degli ingredienti corrispondevano al "fabbisogno" della famiglia numerosa dei tempi passati. Venivano gustate in modo parco, duravano da Natale fino anche a S. Antonio, di solito la szdòura li conservava ben lontani dalle manine dei golosoni!!!
Ripieno:
passata di castagne
un eguale peso di savor o altre confetture di frutta mista , ben mescolate.
La pasta :
1000 g farina
200 g burro
2 uova
sale un cucchiaino
Preparare in anticipo il ripieno. Le castagne secche vanno ammollate per una notte, spurgate degli eventuali residui di sansa, lessate in acqua, (tenerla da parte), passarle nel passaverdure, o schiacciarle in un robusto colino, poi unirla alla marmellata di prugne o meglio sarebbe il savor.
La pasta si prepara intridendo la farina con le uova e il burro sciolto e freddo, con la stessa acqua di bollitura delle castagne, e parte di latte.
Si spiana a sfoglia con il mattarello appena più spessa di quella per tagliatelle, si ritagliano dei quadri di circa 10 cm di lato si farciscono con il ripieno, si ripiegano a portafoglio, con la forchetta si premono gli estremi e si friggono in abbondante olio o strutto di maiale. Diventano belli dorati.
Subito vengono spennellati con la saba, che può essere diluita anche con sassolino, adagiati in una terrina larga, a strati, spolverizzando man mano con zucchero semolato. Vanno coperti e riposti al fresco.
Ripieno:
passata di castagne
un eguale peso di savor o altre confetture di frutta mista , ben mescolate.
La pasta :
1000 g farina
200 g burro
2 uova
sale un cucchiaino
Preparare in anticipo il ripieno. Le castagne secche vanno ammollate per una notte, spurgate degli eventuali residui di sansa, lessate in acqua, (tenerla da parte), passarle nel passaverdure, o schiacciarle in un robusto colino, poi unirla alla marmellata di prugne o meglio sarebbe il savor.
La pasta si prepara intridendo la farina con le uova e il burro sciolto e freddo, con la stessa acqua di bollitura delle castagne, e parte di latte.
Si spiana a sfoglia con il mattarello appena più spessa di quella per tagliatelle, si ritagliano dei quadri di circa 10 cm di lato si farciscono con il ripieno, si ripiegano a portafoglio, con la forchetta si premono gli estremi e si friggono in abbondante olio o strutto di maiale. Diventano belli dorati.
Subito vengono spennellati con la saba, che può essere diluita anche con sassolino, adagiati in una terrina larga, a strati, spolverizzando man mano con zucchero semolato. Vanno coperti e riposti al fresco.
Annotazioni:
La saba è una specialità molto rara, che solo poche famiglie continuano a produrre per il proprio uso, utilizzando il mosto fresco, cuocendolo per moltissime ore, ma a fuoco bassissimo, finchè non si ottiene un liquido denso, dal sapore caratteristico, dolce e profumato.
Il savor è una confettura autunnale, che si cuoceva nel paiolo, in cortile, utilizzando mele, pere, mele cotogne, mosto d'uva, anche zucca, qualche noce. Anche qui la cottura prolungata produceva una confettura densa, non molto dolce, dal sapore ricco, fruttato.
Commenti
Annamaria:-)
Grazie del complimenti!!!
Meglio Chicco!!!
Ciao
E' curioso come le ricette siano quasi sempre personalizzate...dipende dalla lunga abitudine di ciascuno a farle e ad accontentare il gusto della propria famiglia:
Nella mia ricerca ho trovato tante varianti!!!
Grazie Giorgia