Passa ai contenuti principali

SALAMOIA BOLOGNESE o l' AJON

Questo è il vaso da un kg, che mi regala a Natale la mia amica Franca: un bouquet saporitissimo di sale ed erbe coltivate nel balcone. E' molto ricco!!!



Questa invece è la ricetta tipica di campagna dei tempi andati, dove si usava solo aglio, rosmarino e sale...il pepe lo si metteva in ultimo, se si gradiva.


L'ajòn o Salamoia Bolognese
Per l'uso "domenicale" o nei giorni di festa, quando c'era la gallina da brodo che veniva trasformata in pollo arrosto.Un pugno di sale marino, un rametto del rosmarino che stava in bella vista davanti a casa, proprio addossato al muro, uno spicchio d’aglio e una bottiglia verde o un sasso da macero per maciullarli assieme al sale.Un profumo intenso si diffondeva dalla cucina in quelle ore e tu pregustavi già un pranzo con gli stricchetti in brodo (tortellini solo a Pasqua e Natale...o pressappoco!) e il modesto pezzetto di gallina lessa-arrostita, e questo era il sapore della nostra domenica di campagna...per fortuna stiamo parlando di più di mezzo secolo fa!!!!Un cucchiaino di ajòn in un pochino di burro nel tegamino a sfrigolare dolcemente, poi l'aggiunta di un cucchiaio di conserva, un paio di cucchiai di acqua della pasta e… il sugo per la pasta asciutta era pronto.Un galletto da cortile, cui si tirava il collo per la cena del giovedì sera, spennato, bruciacchiato alle zampette e fatto a pezzi finiva in padella, letteralmente sul fuoco, sotto al camino, e con l'aggiunta dell'ajòn e una tazza di pomodori pelati faceva la sua figura da "galletto alla cacciatora".E le patate fritte? Non le patatine come si intendono oggi, ma delle belle fette sghimbesce fatte marinare nell'ajòn, poi fritte in padella nello strutto fumante...e anche qui un profumo da far resuscitare.
Poi arriviamo ai giorni nostri...l'ajòn chi lo usa mai? Io mica ci rinuncio: nella fettina di vitellone in padella, nelle braciole di suino, nel cappone di natale, prima lessato, poi fatto arrosto, proprio come una volta, nel coniglio,  nel pesce, anche nelle verdure...e via discorrendo!

La  CASSETTA del SALE,  detta "salarola" che faceva bella mostra di sé sulla cappa del focolare, il Sale Grosso era molto importante in cucina, per la salagione delle carni di maiale, che venivano macellati nell'inverno, ma anche per lavori di pulitura del rame, un tempo i "rami" ovvero le batterie di tegami di cucina erano in rame, o anche nell'igiene personale, per pediluvi ecc...





BATTILARDA: mobile di cucina, zona bolognese, prima metà del Novecento, per battervi il lardo e gli odori per fare il ragù bolognese, o per preparare l'ajòn composto da sale grosso, rosmarino, aglio ed altre spezie o erbe aromatiche a piacere!!!


Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Unported License.
 






















mettere il

Commenti

Avalon ha detto…
Una citazione: http://www.peccatidigolaediamicizia.com/viewtopic.php?f=220&t=8389

Vieni a trovarci!
...e grazie per questo bellissimo blog :-)


Valentina
ivana ha detto…
Grazie Valentina!

Ho letto...il tuo metodo è quello moderno, con il frullatore, mentre noi avevamo sia il mobiletto per il battuto da ragù, che per la preparazione estemporanea (fresca) del quantitativo di ajòn che occorreva al momento...tutto freschissimo.

Grazie, un abbraccio...salutami Rimini...ci venivo per la Strarimini!!!!
Anonimo ha detto…
Cara Valentina devi leggere con piu' attenzione: secondo te la bottiglia verde o il sasso sono un MIXER ? E poi non darti delle arie cosa e' il mobiletto per il battuto ? Mai sentito parlarne , abbi pazienza sono solo piemontese !!
Pietro Bolo
ivana ha detto…
Pietro,
forse hai sbagliato blog!
In caso tu voglia indirizzarti a me, devi chiamarmi nonna ivana, no?

Va be' forse non conosci il mobiletto, hai ragione...penso sia il caso di metterlo, grazie per il suggerimento.
Fa parte dellì'arredamento a casa da mia sorella in campagna, ora ha la funzione di "porta fatture e bollette" in attesa di essere archiviate!!!!

Grazie della visita!!!
Buona serata!!!
Avalon ha detto…
Grazie di avere pubblicato la foto della battilarda... io qua in bassa Romagna ero abituata a chiamare battilarda il semplice tagliere.
Il mobiletto invece è molto bello, e soprattutto funzionale! Perché non li fanno più...??
A presto!
ivana ha detto…
Ciao Avalon!

Dici bene...ma chi li farebbe...chi li comprerebbe?
Il mondo va avanti, le usanze tramontano...e non so quali saperi possano rimanere nell'uomo, visto che si perde la manualità e...soprattutto il rapporto diretto con la natura, le esigenze umane che un tempo erano così pregnanti e ispiratrici per l'uomo, che si doveva arrangiare per vivere!

Va be' questa è quella di mia sorella...e lì sotto ci mette le bollette da archiviare!!!

Un abbraccio e un saluto alla BAssa Romagna!!!
Nonna Monica ha detto…
Ciao, Nonna Ivana! Mia mamma e mia suocera hanno sempre preparato e usato l'ajon, io l'ho sempre preparato ed usato e adesso che sono nonna insegnerò la ricetta anche a mio nipote (beh, non appena avrà imparato a stare in piedi, ovviamente, dato che ha appena una settimana di vita! eheheh!)
Mi piace molto questo blog, sa di casa
Nonna Monica
ivana ha detto…
Ciao Monica!!!

Congratulazioni per la nascita del nipote...la mia più nuova nipotina è nata due mesi e mezzo fa!!!!

Grazie della visita!
Un abbraccio!!!

Post popolari in questo blog

BAMJE, OKRA; GOMBO ...un INCONTRO SERENO

Il G. ed io abbiamo fatto dopo anni ritorno alla casa di una coppia di amici, che purtroppo non ci sono più, erano molto più anziani di noi: Nella grande casa in mezzo al verde vive Roberta, la figlia minore...a lei dobbiamo portare il nostro saluto, ma anche le condoglianze per la morte prematura di sua sorella Luisa. Dolore e mestizia, ma il rievocare la nostra frequentazione per decenni della loro casa le ha addolcito quell'ora, distogliendola dal presente. Armando, il compagno rientrato dal lavoro, è  gentile e attento, lo vedevo qualche volta lì in casa, ma ora mi rendo conto quanto sia disponibile, premuroso... Dobbiamo venir via...ci accompagnano, e viene il discorso del cibo, e Armando ci presenta il suo orto, e non solo... Una striscia del parco è adibita ad orto, piante di pomodoro, sostenute da frasche di legno, melanzane violette e un quadrato di rigogliose foglie verde scuro, che mi ricordano l'ibisco e il malvone...questa pianta Armando voleva proprio mostra

Lo SCALDALETTO di una VOLTA

Antichi oggetti del contadino, in una casa colonica-museo della Bassa Modenese. Testo e immagini di ivanasetti Nelle case di campagna fino ad alcuni decenni fa non esisteva il riscaldamento dell'intera abitazione. La grande cucina aveva il camino e il fuoco scaldava solo questo ambiente o, al limite, la canna fumaria in muratura che attraversava in verticale le camera del piano superiore, dava una specie di tepore, che nelle ore delle notti invernali scemava man mano. Per togliere il crudo gelo alle lenzuola, nelle stanze da letto sempre fredde, si usava il "prete" che è il telaio di legno da infilare sotto le lenzuola e le coperte, entro il quale si appoggiava la "suora", lo scaldino colmo di braci, ma nascoste nella cenere, per non provocare rischio di incendio! C'era un"prete" per ogni letto e dopo cena si incaricava sempre qualcuno di portare la "suora" nei rispettivi letti! E nessuno voleva farlo, non era piacevole salir

PLATESSA al MICROONDE!!!

Il microonde è un elettrodomestico che mi piace sempre di più, sia a pranzo che a cena mi sono preparata due piatti semplici, simpatici...me lo dico da me stessa, ma in fondo anche il G. gradisce! Una confezione di platesse surgelate coop,  sono 6 filetti, per il pranzo delle Ceneri. Non sono molto amante dei pesci così delicati, piatti da malatini, mi ricordano le infinite volte che si preparano per bambini inappetenti, che poi lo diventano ancora di più! Nella padella si sbriciolano, non sai come voltarli, o ci fai una tale impanatura...che poi mangi solo pane bruciacchiato! O sono io che non so trattarli!  Stavolta invece ecco come ho fatto! Testo e immagini di ivanasetti 6  filetti di platessa scongelati, tenuti in un po' d'acqua e limone, poi asciugati 1  pomodoro maturo sodo e grande, tagliato a fette di pochi millimetri 1/2  limone, succo 2  cucchiaini di prezzemolo secco 2  cucchiaini di salamoia bolognese 2+2  cucchiai di olio e.v. 2       cucchiai di